10 settembre 2019 Daniele Donati, Marco Mancuso, FLAVIA MONCERI | Trasformazioni dell’umano, trasformazioni del potere dialogo
EN VERSION BELOW I corpi umani si trasformano – da sempre. Oltre a modificarsi spontaneamente e incontrollabilmente come fa ogni essere vivente nel corso della sua vita – del suo “tempo di durata” – i corpi umani modificano la propria complessa “forma” nei modi più disparati. Fra “ieri” e “oggi”, nonostante tutte le aspettative di diventare post-umani e trans-umani, c’è soltanto una differenza di grado, un “di più”, una trasformazione sempre più profonda e forse anche più durevole, man mano che aumentano le possibilità “tecnologiche” che spostano il limite dell’umano, senza che da questo “umano” si possa davvero uscire (e poi – perché?). Ciò che sembra sopra ogni altra cosa interessante e che sarà alla base di questo ampio dialogo aperto, è la dinamica che da sempre e ancora si instaura fra l’esercizio del potere da parte del singolo corpo e quello dei “gruppi” sociali e culturali nei quali è inserito, che possono accettare o meno la trasformazione individualmente voluta, soprattutto quando le singole e specifiche trasformazioni dei corpi sono percepite come “indesiderabili” – ad esempio nel caso degli individui “disabilitati” o “transgender”. Le trasformazioni dell’umano, allora, spingono a interrogarsi sulle trasformazioni del potere che le accompagnano, cioè sui vincoli che le relazioni di potere impongono alla libertà individuale di interpretazione e modificazione del proprio corpo e sulle possibilità di una continua e infinita rinegoziazione, il cui risultato non può mai essere dato per scontato. BIO
Daniele Donati, professore associato del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna, è titolare di diversi insegnamenti, tra cui Diritto della comunicazione e dei media e Profili giuridici dell’arte, dei beni e delle attività culturali. I suoi temi di ricerca comprendono arte, cultura, ordinamento giuridico, i processi di democrazia partecipativa, il principio di trasparenza e i profili istituzionali connessi alla comunicazione e alle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione.
Marco Mancuso è critico, curatore, docente ed editore indipendente che focalizza la sua ricerca sull’impatto delle tecnologie e della scienza sull’arte, il design e la cultura contemporanea. Fondatore e direttore dal 2005 della piattaforma Digicult, insegna Fenomenologia dell’Arte Contemporanea e Culture Digitali alla NABA e allo IED di Milano e Sistemi Editoriali per l’Arte all’Accademia G. Carrara di Belle Arti di Bergamo. Attualmente collabora con lo spazio culturale Adiacenze di Bologna e ha appena pubblicato il saggio Arte, Tecnologia e Scienza per Mimesis.
Flavia Monceri è professore ordinario di Filosofia politica all’Università del Molise, dove insegna anche Studi di genere e Multiculturalismo e comunicazione interculturale. Si occupa, tra l’altro, di teorie queer e transgender, Disability Studies, comunicazione interculturale, pensiero decoloniale, post-anarchismo, analisi filosofica dei prodotti culturali, teorie della complessità e dei sistemi. Dirige le collane “Difforme” e “Sakura. Filosofie e società nei prodotti culturali” (ETS, Pisa).
Human bodies have always changed. Besides changing spontaneously and uncontrollably, as every living being does during the span of its life, they modify their complex “shape” in the most different ways. Despite all the expectative of becoming post-humans and trans-humans, there is only a difference between “yesterday” and “tomorrow”, something “more”, a deeper and maybe even more lasting transformation while “technological” possibilities gradually increase. They move human limits without really escaping from this “human” (and then- why?).
What seems to be the most interesting amongst every other thing and that will be at the base of this open dialogue, it’s the dynamic that has always been established between the exercise of the power from the individual body and the ones from social and cultural “groups” in which the body is placed. These “groups” can accept or not the transformation individually sought, especially when individual and specific body’s transformation are perceived as “undesirable” –for example, in the case of “disabled” or “transgender” people. Human transformations will then push to interrogate ourselves on the transformations of power that undergo alongside them. They will push us to question the constraints that power relations impose on individual freedom of interpretation and modification of one’s own body and on the possibilities of a continuous and infinite renegotiation, in which the result can never be taken for granted.
BIO Daniele Donati is an Associated professor of the Department of Philosophy and Communication at the University of Bologna, he teaches Law of Communication and Media and Cultural Heritage and Activities Law. His area of research include art, culture, legal system, the process of participative democracy, the principle of Transparency and the institutional profile connected to communication and Technologies of Information and Communication.
Marco Mancuso Is a critic, curator, professor and independent editor who focuses his research on the impact of technologies and science on arts, design and contemporary culture. Since 2005, he’s the founder and director of the platform Digicult, he teaches phenomenology of contemporary art and digital culture at NABA and IED in Milan and Editorial Systems for the Arts at the Fine Arts Academy G. Carrera in Bergamo. He is now collaborating with the cultural space Adiacenze in Bologna and he recently published the essay Arte, Tecnologia e Scienza for Mimesis.
Flavia Monceri is a professor of political philosophy at Molise University, where she teaches Gender Studies and Multiculturalism and Intercultural Communication. She works also on queer and transgender theories, disability studies, intercultural communication, decolonial thinking, post-anarchism, philosophical analysis of the cultural products, complexities and systems theories. She manages the collection “Difforme” and “Sakura. Filosofie e società nei prodotti culturali” (ETS, Pisa).
info
Chiostro del Teatro dell’Arena del Sole Via dell’Indipendenza 44, Bologna h 19 Ingresso libero
venue
L'Arena del Sole nasce nella Bologna napoleonica del 1810, sull'area dell'ex Convento di S. Maria Maddalena, ed è l'unico teatro superstite tra quelli costruiti allora. Dopo diversi cicli di restauro, la foggia attuale viene presentata alla città nel 1995 e data in gestione alla cooperativa Nuova Scena. Nel 2014 lo stabile viene rilevato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, che lo include nel proprio sistema regionale promosso a Teatro Nazionale, programmando spettacoli di respiro internazionale nelle due sale e animando con attività culturali e formative negli spazi comuni e nel chiostro cinquecentesco.
L'Arena del Sole was founded during the Napoleonic domination in Bologna in 1810 on the area of the ex monastery of S.Maria Maddalena. It’s the only theatre that has survived among those built at that time. After several cycles of renovation, the actual shape has been presented to the city in 1995 and it has been given in management to the cooperative Nuova Scena. In 2014 the building has been taken over by Emilia Romagna Teatro Fondazione, which has included the building in its regional systems promoted at Teatro Nazionale, programming international performances in the two rooms. Emilia Romagna Teatro Fondazione has animated the Arena del Sole through cultural and formative activities in the common areas and in the sixteenth-century cloister.