19 giugno @ TPO - Bologna
CiRCA 69 (UK)
The Cube (prima nazionale) Prenotazione obbligatoria [email protected] Produzione: Simon Wilkinson / CiRCA69 Versione italiana a cura di perAspera festival e alberTStanley ass. cult. Ti svegli seduto a un tavolo dentro a un cubo, i tuoi amici se ne sono andati e tu ti ritrovi da solo. Ti viene posta una domanda: come puoi costruire una realtà che non crolli in tre giorni? The Cube è una performance teatrale di realtà virtuale multisensoriale da sperimentare attraverso l’Oculus Rift. Prende spunto da un fatto realmente accaduto negli USA nel 1959, quando scomparvero misteriosamente otto studenti di un college dell’Idaho. Ad essere ritrovate furono solo le lettere di questi ragazzi, nelle quali viene descritto un viaggio "oltre il confine del nulla". |
CiRCA69 (UK)
H0₩CAN I €A$€ ¥0UR MIND ₩ITH0UT L¥ING (prima nazionale) Prenotazione obbligatoria [email protected] Produzione: Simon Wilkinson / CiRCA69 H0₩CAN I €A$€ ¥0UR MIND ₩ITH0UT L¥ING scaturisce dalla stessa sorgente della performance multimediale The Cube: fa riferimento a una lettera scritta da uno degli otto giovani scomparsi in Idaho nel 1959 e, in particolare a Manfred, un giovane autistico che ha smesso di parlare. Seduti su una comoda sedia, permettetevi di vivere una storia senza parole, a 360 gradi supportato da un suono quadrifonico. |
CiRCA69 è l’artista transmediale Simon Wilkinson. Il lavoro di CiRCA69 combina performance, musica elettronica e tecnologia per creare esperienze immersive crossmediali per il pubblico. Usa la "transmedia platform" per distogliere dall’accezione solitamente condivisa di realtà lo spettatore, che si ritrova catapultato in un mondo al confine tra verità e finzione. CiRCA 69, ha partecipato a diversi festival internazionali, tra cui il Tate Modern’s Merge Festival (2011) e il festival dedicato alla musica elettronica e alle arti digitali di Montreal, MUTEK (2016). CiRCA69 arriva per la prima volta in Italia, nell'unica tappa nazionale di un tour di grandissimo successo in tutto il mondo. perAspera sarà coproduttore degli spettacoli presentati, lavorando alla costruzione della versione italiana degli stessi.
Ennio Ruffolo (IT)
Match/Point Regia: Ennio Ruffolo Performer: Emi Impalà, Annalisa Lucenti, Patrizia Pidalà, Francesco Tabanelli, Simona Vallorani e la partecipazione speciale di Natalia Mazer Suoni: Francesco Tabanelli Match/Point affronta la performance come uno scontro di tennis. Per ogni performer, il suo partner è un compagno di doppio ma anche un avversario al di là della rete. Ogni set ha un suo preciso tempo e ogni palla si sviluppa in un esatto luogo performativo. La finale si giocherà al meglio delle cinque partite. |
Ennio Ruffolo è un regista di arti contemporanee, nasce culturalmente a Bologna. Come attore e regista lavora nell’orchestra Stolpink fino alla fine degli anni ‘90, quando fonda il collettivo alberTStanley, da cui nascono lavori come Quarto (che riceve numerosi premi internazionali), Vancelo e Bianco e Ruggine. Alla fine degli anni duemila fonda Macellerie Pasolini, dove il teatro si contamina fortemente con le altre arti performative, principalmente la musica, il video e la danza. Tra i lavori di Macellerie Pasolini vi è Love Car (2010), Premio del Pubblico al festival Spoleto Off, Parade – a tenderness act (2011), rappresentato in prima internazionale a Brighton (UK), La città della gioia (2014), finalista del Premio Nex(t)work e rappresentato in prima nazionale al Teatro Orologio (Roma) a maggio 2014, Parade sulla croce (2015).
Fabrizio Saiu (IT)
Métron#1 - meccanismo del concerto Di e con Fabrizio Saiu Métron#1 è un lavoro incentrato sullo studio del concerto quale matrice fondamentale dell'azione musicale, i cui punti focali sono il piatto, appartenente alla famiglia delle percussioni classiche, e le strette, modalità in cui esso è afferrato, spostato, lanciato, lasciato andare, perso, tenuto e piegato. Il rapporto gestuale-sonoro costituisce la chiave di accesso a un meccanismo analogico e automatico, conoscitivo, che riconfigura a ogni passaggio le relazioni fra reazione e azione. |
Fabrizio Saiu, dal 2005 svolge come musicista un'intensa attività di ricerca nell’ambito dell'improvvisazione, della musica sperimentale e contemporanea. Partecipa a festival nazionali e internazionali, registra e pubblica 10 dischi. Le sue collaborazioni si estendono anche negli ambiti del teatro musicale e della danza contemporanea. Dal 2010 intraprende una ricerca nell’ambito della performing art concentrandosi sullo studio del dispositivo del concerto inteso come evento performativo emergente dell'intreccio fra pratiche differenti (rituali, di gioco, musicali, sport, ecc). Si occupa di formazione musicale dal 2006. È docente nei corsi di Tecniche performative e di Progettazione di Spazi Sonori presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia.