GIUGNO
21 Domenica |
21 GIUGNO 2015, TPO (BOLOGNA)
PERFORMING ART
AK tenta di restituire la drammaticità che sottende ogni "incontro" nelle nostre vite. Questo attraverso lo sguardo e l'esperienza di un personaggio topico - letterario prima e cinematografico poi - Anna Karenina di Tolstoj e l'interpretazione di Greta Garbo nel film del 1935 di Clarence Brown.
Attraverso un processo di estrazione, manipolazione e di rimessa in atto, questo lavoro intende creare uno spazio in cui quella stessa drammaticità possa essere (ri)vissuta dallo spettatore, protagonista di una nuova consapevole (ri)scoperta dell' "incontro" nella propria quotidianità. AK, una di noi: nel primo incontro è già scritto quel che sarà.
AK è un'opera in divenire, è una drammarturgia possibile.
“Scese, evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare” (Lev Tolstoj)
Rita Correddu
Vive e lavora a Bologna. Artista, nel 2011 ha rappresentato la città di Bologna alla “XV Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” (Thessaloniki) ed è stata vincitrice del concorso “Il monumento mette radici – Concorso di arte pubblica sotto e intorno all’albero” promosso da IBC Emilia Romagna, Fondazione Villa Ghigi e Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2009 ha vinto il “Premio Iceberg-giovani artisti dell’Emilia Romagna” per la sezione arte pubblica.
La sua ricerca prende forma in opere personali e progetti collaborativi, tra gli ultimi “bip bop” programma radiofonico sull’interazione tra arte e suono per Radiocittàfujiko, Bologna (2013).
Laura Ulisse
Performer interessata al corpo come strumento di esplorazione e indagine interiore. Nella sua ricerca il segno coreografico nasce dalla necessità di rielaborare uno spazio e un tempo alternativo a quello del quotidiano. Questa ricerca trova applicazione sia nella sfera della creazione personale che in collaborazioni con artisti provenienti da altre discipline.
Stefania Arru
È nata ad Alghero (SS) nel 1983 e vive a Milano. Ha vissuto e si è laureata a Bologna. Collabora con associazioni culturali e riviste occupandosi di progetti editoriali e attività di promozione della lettura.
Attraverso un processo di estrazione, manipolazione e di rimessa in atto, questo lavoro intende creare uno spazio in cui quella stessa drammaticità possa essere (ri)vissuta dallo spettatore, protagonista di una nuova consapevole (ri)scoperta dell' "incontro" nella propria quotidianità. AK, una di noi: nel primo incontro è già scritto quel che sarà.
AK è un'opera in divenire, è una drammarturgia possibile.
“Scese, evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole, ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare” (Lev Tolstoj)
Rita Correddu
Vive e lavora a Bologna. Artista, nel 2011 ha rappresentato la città di Bologna alla “XV Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” (Thessaloniki) ed è stata vincitrice del concorso “Il monumento mette radici – Concorso di arte pubblica sotto e intorno all’albero” promosso da IBC Emilia Romagna, Fondazione Villa Ghigi e Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2009 ha vinto il “Premio Iceberg-giovani artisti dell’Emilia Romagna” per la sezione arte pubblica.
La sua ricerca prende forma in opere personali e progetti collaborativi, tra gli ultimi “bip bop” programma radiofonico sull’interazione tra arte e suono per Radiocittàfujiko, Bologna (2013).
Laura Ulisse
Performer interessata al corpo come strumento di esplorazione e indagine interiore. Nella sua ricerca il segno coreografico nasce dalla necessità di rielaborare uno spazio e un tempo alternativo a quello del quotidiano. Questa ricerca trova applicazione sia nella sfera della creazione personale che in collaborazioni con artisti provenienti da altre discipline.
Stefania Arru
È nata ad Alghero (SS) nel 1983 e vive a Milano. Ha vissuto e si è laureata a Bologna. Collabora con associazioni culturali e riviste occupandosi di progetti editoriali e attività di promozione della lettura.
DANZA
Autoinganno è un'indagine sull'autoritratto che prende le mosse dall'osservazione di una serie di fotografie di Francesca Woodman (Denver 1958 - New York 1981).
Francesca Woodman trasfigura il corpo nel farsi ambiente, è di volta in volta, calla bianca, pavimento a mosaico, carta da parati in una casa abbandonata, intonaco alle pareti. Lo specchio diventa strumento ingannevole di rappresentazione, l'autoritratto è autoinganno, il movimento strategia di dissolvenza. Francesca-soggetto abita lo spazio fino ad aderirvi sensualmente.
L'intento è quello di instaurare relazioni affini con lo spazio, maneggiarlo e lasciarsi sovrastare, essere cosa tra le cose del mondo. Indossare i gesti altrui e vedere cosa accade.
Francesca Gironi
Danzatrice e performer. Dal 2008 intraprende un percorso autoriale nell'ambito della danza contemporanea. Nel 2013 è in residenza a DanceHaus con il progetto Camille, realizzato grazie al sostegno di Dance_B. Nel 2012 ha collaborato con la fotografa Francesca Tilio alla performance fotografica The Girl Is Missing, ospite in vari festival di arti performative. Con Love Talk è finalista al premio GAME per giovani artisti marchigiani. Le sue creazioni sono state selezionate per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore negli anni 2009, 2010 e 2012. Interprete in Iperrealismi di Helen Cerina, finalista al bando Ne(x)twork e ospite nella sezione DNA di Romaeuropa 2013. Si forma in danza contemporanea, contact improvisation e discipline aeree in Italia e all'estero (Vienna, Berlino, New York). Francesca Gironi fa parte della piattaforma Matilde. Progetto di Regione Marche e Amat.
Francesca Woodman trasfigura il corpo nel farsi ambiente, è di volta in volta, calla bianca, pavimento a mosaico, carta da parati in una casa abbandonata, intonaco alle pareti. Lo specchio diventa strumento ingannevole di rappresentazione, l'autoritratto è autoinganno, il movimento strategia di dissolvenza. Francesca-soggetto abita lo spazio fino ad aderirvi sensualmente.
L'intento è quello di instaurare relazioni affini con lo spazio, maneggiarlo e lasciarsi sovrastare, essere cosa tra le cose del mondo. Indossare i gesti altrui e vedere cosa accade.
Francesca Gironi
Danzatrice e performer. Dal 2008 intraprende un percorso autoriale nell'ambito della danza contemporanea. Nel 2013 è in residenza a DanceHaus con il progetto Camille, realizzato grazie al sostegno di Dance_B. Nel 2012 ha collaborato con la fotografa Francesca Tilio alla performance fotografica The Girl Is Missing, ospite in vari festival di arti performative. Con Love Talk è finalista al premio GAME per giovani artisti marchigiani. Le sue creazioni sono state selezionate per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore negli anni 2009, 2010 e 2012. Interprete in Iperrealismi di Helen Cerina, finalista al bando Ne(x)twork e ospite nella sezione DNA di Romaeuropa 2013. Si forma in danza contemporanea, contact improvisation e discipline aeree in Italia e all'estero (Vienna, Berlino, New York). Francesca Gironi fa parte della piattaforma Matilde. Progetto di Regione Marche e Amat.
TEATRO
Frankie #2 indaga e riporta un mondo dove tecnica e natura si sintetizzano in una persona: Frankie. Niente celebrazioni e niente archetipi, si riportano pezzi veloci (oggetti e azioni). Frankie è più un concetto. La persona reale sta lì per i fatti suoi, non abbiamo bisogno di imitarlo e lui non ha bisogno di noi.
Ma noi (Isabella e qualcun altro, cioè il pubblico e i fan sparsi in Italia) vorremmo capire perché diciamo ‘Frankie è un mito’ e raccontare di quando guardavamo il Festivalbar mangiando sangue fritto di pollo.
Isabella Mongelli
Performer, attrice e artista visiva dalla formazione autonoma. Interessata ad azioni semplici in zone tematiche complesse, usa l’ironia e rimanda continuamente il senso a favore della commozione. C'è un’ atmosfera di mistero, ma un mistero leggero che non impegna nell’essere risolto ma in cui ci si senta liberi di entrare, scegliere qualcosa, andar via, ritornare, saper riprodurre fedelmente almeno un solo elemento.
Ha collaborato e incontrato gruppi italiani e non tra cui MK, Motus, Teatro Valdoca, Dewey Dell, Philippe Quesne, Projet in Situ, Via Negativa. Debutta nel 2010 con IRINA Produktjions, progetto underground spericolato di teatro e video che ha prodotto IRINA [Varietà] Deljirant. Nel 2013 è nella selezione del Premio Scenario con lo spettacolo my personal tarànto con cui dà inizio ad una - densa e non ancora conclusa - ricerca su Taranto che comprende anche: lido azzurro, Visions in tarànto e Industrial Grand Tour. Vince MovinʼUp - GAI con il progetto VN_Lab, percorso di formazione e produzione con il gruppo sloveno Via Negativa e collabora con il centro culturale ExFadda al progetto formativo Spectacular. Nel 2014 collabora con l’Ass. Ombre/Teatro Rossini per cui tiene il laboratorio SS100 ed è tra gli artisti selezionati per la residenza SAC- Mari tra le Mura a cura della Fondazione Pino Pascali da cui realizza il progetto Offseason . Nel 2015 è performer per No No Nono No NO! del compositore basco Mattin, commissionata da Xing per il progetto Resistenza Illuminata Omaggio a Luigi Nono, Teatro Manzoni di Bologna. Sempre nel 2015 lo spettacolo my personal tarànto partecipa al PlayFestival 1.0 promosso dalla Casa dei Teatri di Roma e Atir.
Ma noi (Isabella e qualcun altro, cioè il pubblico e i fan sparsi in Italia) vorremmo capire perché diciamo ‘Frankie è un mito’ e raccontare di quando guardavamo il Festivalbar mangiando sangue fritto di pollo.
Isabella Mongelli
Performer, attrice e artista visiva dalla formazione autonoma. Interessata ad azioni semplici in zone tematiche complesse, usa l’ironia e rimanda continuamente il senso a favore della commozione. C'è un’ atmosfera di mistero, ma un mistero leggero che non impegna nell’essere risolto ma in cui ci si senta liberi di entrare, scegliere qualcosa, andar via, ritornare, saper riprodurre fedelmente almeno un solo elemento.
Ha collaborato e incontrato gruppi italiani e non tra cui MK, Motus, Teatro Valdoca, Dewey Dell, Philippe Quesne, Projet in Situ, Via Negativa. Debutta nel 2010 con IRINA Produktjions, progetto underground spericolato di teatro e video che ha prodotto IRINA [Varietà] Deljirant. Nel 2013 è nella selezione del Premio Scenario con lo spettacolo my personal tarànto con cui dà inizio ad una - densa e non ancora conclusa - ricerca su Taranto che comprende anche: lido azzurro, Visions in tarànto e Industrial Grand Tour. Vince MovinʼUp - GAI con il progetto VN_Lab, percorso di formazione e produzione con il gruppo sloveno Via Negativa e collabora con il centro culturale ExFadda al progetto formativo Spectacular. Nel 2014 collabora con l’Ass. Ombre/Teatro Rossini per cui tiene il laboratorio SS100 ed è tra gli artisti selezionati per la residenza SAC- Mari tra le Mura a cura della Fondazione Pino Pascali da cui realizza il progetto Offseason . Nel 2015 è performer per No No Nono No NO! del compositore basco Mattin, commissionata da Xing per il progetto Resistenza Illuminata Omaggio a Luigi Nono, Teatro Manzoni di Bologna. Sempre nel 2015 lo spettacolo my personal tarànto partecipa al PlayFestival 1.0 promosso dalla Casa dei Teatri di Roma e Atir.
INSTALLAZIONE
Persone che vivono la città nel quotidiano hanno condiviso desideri, speranze, emozioni e sogni trascrivendoli su strisce di carta, che prendono forma divenendo immagini sonore di un unico progetto. La bocca di un carillon le racconta.
Diverse storie di vita, provenienze e linguaggi. Differenti punti di vista guardano avanti.
Lo spettatore è invitato a scegliere la propria melodia, attivare l'ingranaggio, e lasciare a sua volta un contributo in forma di pensiero, immagine o poesia, che diverrà una nuova immagine sonora del progetto.
Alessandra Bincoletto
Nasce in Friuli, nel 1981. Vive a Bologna, dove ha frequentato l'Accademia di Belle Arti. Lavora attualmente a progetti di illustrazione su carta e installazioni visual. Chiede pazienza a chi osserva proponendo ambienti interattivi con lente proiezioni di diapositive, vecchi giocattoli, come carillon e organetti di barberia per esperienze visive e sonore che invitano il pubblico a partecipare, divenendo a sua volta parte integrante dei lavori. La sua poetica nasce dal processo di osservazione e riflessione delle immagini del quotidiano. Interessata al rapporto tra gli individui e l'ambiente sociale che essi vivono, gioca con la relazione che si innesca tra la realtà e la sottile ironia della vita.
Diverse storie di vita, provenienze e linguaggi. Differenti punti di vista guardano avanti.
Lo spettatore è invitato a scegliere la propria melodia, attivare l'ingranaggio, e lasciare a sua volta un contributo in forma di pensiero, immagine o poesia, che diverrà una nuova immagine sonora del progetto.
Alessandra Bincoletto
Nasce in Friuli, nel 1981. Vive a Bologna, dove ha frequentato l'Accademia di Belle Arti. Lavora attualmente a progetti di illustrazione su carta e installazioni visual. Chiede pazienza a chi osserva proponendo ambienti interattivi con lente proiezioni di diapositive, vecchi giocattoli, come carillon e organetti di barberia per esperienze visive e sonore che invitano il pubblico a partecipare, divenendo a sua volta parte integrante dei lavori. La sua poetica nasce dal processo di osservazione e riflessione delle immagini del quotidiano. Interessata al rapporto tra gli individui e l'ambiente sociale che essi vivono, gioca con la relazione che si innesca tra la realtà e la sottile ironia della vita.