GIUGNO
22 Lunedì |
22 GIUGNO 2015, TPO (BOLOGNA)
DANZA
Cadavre Exquis
Never Look for Me Coreografia, concept, performance: Matteo Bifulco, Lorenzo Giansante, Giordano Novielli Audio Editing: Lorenzo Giansante, Giordano Novielli Art Work: Matteo Bifulco Produzione: Compagnia Excursus Con il sostegno di: Mibact Residenze artistiche: Duncan 3.0 e Core – Officina Coreografica 2014 |
Partendo dal mito di Orfeo, con particolare riferimento al film “Orphée” di Jean Cocteau, la performance ci conduce dinnanzi ad uno specchio/soglia, indecisi se varcarlo per entrare in uno spazio altro dove la nostra fragilità può forse trovare una nuova luminosa forza che la riscatti dal grigiore circostante.
Attraverso una drammaturgia del corpo vengono esplorati i seguenti materiali: lo Sguardo, la Soglia, l’Identità, il Mistero, il Sedimento, la Trasformazione, in un lavoro che vuole tutelare "la vita" in scena sfruttando i territori che l'improvvisazione può offrire, senza tendere ad esiti scontati o messaggi prestabiliti da trasmettere. Il pubblico non è semplice ricevente, ma interviene attivamente sulla struttura del pezzo.
I tre performer cercano un "insieme" dove ciascuno si sdoppia (è attore e regista insieme) nell’ascolto degli altri e di quello che si sta creando in condivisione nello spazio.
Cadavre Exquis
Un progetto di contaminazione danza-teatro nato nel 2014 che prende il nome dal gioco surrealista dove più persone compongono frasi o disegni senza che nessuna possa conoscere l'apporto delle altre.
La prima creazione, Never Look for Me, ha partecipato al festival "Tendance" con residenza nel castello di Itri.
In precedenza ospiti in residenza al Duncan 3.0 di Roma e al festival "ARTE.rie" a Cantalupo in Sabina.
Il giovane regista Svizzero Benjamin Donateo ha realizzato un cortometraggio ispirato allo spettacolo.
Attraverso una drammaturgia del corpo vengono esplorati i seguenti materiali: lo Sguardo, la Soglia, l’Identità, il Mistero, il Sedimento, la Trasformazione, in un lavoro che vuole tutelare "la vita" in scena sfruttando i territori che l'improvvisazione può offrire, senza tendere ad esiti scontati o messaggi prestabiliti da trasmettere. Il pubblico non è semplice ricevente, ma interviene attivamente sulla struttura del pezzo.
I tre performer cercano un "insieme" dove ciascuno si sdoppia (è attore e regista insieme) nell’ascolto degli altri e di quello che si sta creando in condivisione nello spazio.
Cadavre Exquis
Un progetto di contaminazione danza-teatro nato nel 2014 che prende il nome dal gioco surrealista dove più persone compongono frasi o disegni senza che nessuna possa conoscere l'apporto delle altre.
La prima creazione, Never Look for Me, ha partecipato al festival "Tendance" con residenza nel castello di Itri.
In precedenza ospiti in residenza al Duncan 3.0 di Roma e al festival "ARTE.rie" a Cantalupo in Sabina.
Il giovane regista Svizzero Benjamin Donateo ha realizzato un cortometraggio ispirato allo spettacolo.
PERFORMING ART
Restituire ad un campo temperato come "il suono" il nostro corpo e in questo riportare l'attenzione al suo uso, nel buio della sala: per dirla con Agamben "una delle forme più efficaci di profanazione si realizza per contatto, contagione". Invitiamo in questo viaggio acusmatico il pubblico a lasciarsi coinvolgere dal gesto di una donna contro il rischio di "impietrimento", come suoni impercettibili
del vulcano i suoi pensieri e i suoi movimenti sono sotterranee tracce di resistenza pronte a fluire all'esterno, con i ma e i dubbi di ogni caso.
(Tutti i suoni di ambiente e i rumori dei corpi sono stati registrati in spazi occupati e restituiti all'uso).
G.B. Studio
Dell’estate 2010 è la sua regia de Il serpente di L. Malerba, per il 53 esimo Festival di Spoleto. A maggio 2011 porta al Teatro Stabile di Torino un lavoro sul senso odierno del neorealismo, nella stagione Fare gli Italiani Teatro. Nella stagione 2012, si dedica allo scrittore cileno Roberto Bolano, interpretandone uno spettacolo a lui ispirato al Teatro India/Stabile di Roma. Nel 2013 è stabilmente impegnato a Torino, e contemporaneamente sperimenta le possibilità di una drammaturgia fisica "dell’abbandono" in lavori come Sporca Madonna, da Pasolini, con Gianni Stoppelli, a Torino, e La fine del mondo? Angioletti/diavoletti, sul nazismo. Il prologo di quest'ultimo, interpretato in voce dallo stesso Bottoni va in onda su Radio3 in diretta dall’Ospedale S. Anna di Torino. Evelina, altra suggestione sonora, che dopo varie location approda al Teatro Argot nel 2014, segna l’inizio della collaborazione con Cinzia Villari e la focalizzazione al movimento di corpo e suono. In questo stesso periodo segue come interprete e regista i percorsi Senza vuoto intorno (corpi di donne operaie), residenze e festival teatrali del Piemonte, con suggestioni delle donne della catena di montaggio di Mirafiori, L’abbandono, sulla capacità di abbandono di fronte alle cose e l’apertura al mistero, La Profana Azione, da Agamben sul corpo e gli spazi liberati (Teatro Rossi di Pisa). Questa diventerà una performance sonora, sempre con Cinzia Villari, che debutterà al Festival Santarcangelo dei Teatri in luglio 2014. In quei giorni Bottoni è impegnato come performer alla Biennale Danza di Venezia e a Oriente Occidente, Rovereto.
In inverno i percorsi sono quelli, in collaborazione con la danzatrice Daniela Pagani (Danzatrice e performer torinese. Nella sua formazione: Giorgio Rossi, Andrea Martini, Daniele Ninarello, Koshro Adibi, Claudio Stellato, Luis Lara Malvacias, Jens van Daele, La Macana (Caterina Varela e Alexis Fernández), Wim Vandekeybus, Baris Mihci, Ambra Senatore, German Jauregui, Anthony Missen / CompanyChameleon) e il musicista Rocco di Bisceglie, di riappropriamento del corpo e dei luoghi, con repliche de La Profana Azione a Torino .
del vulcano i suoi pensieri e i suoi movimenti sono sotterranee tracce di resistenza pronte a fluire all'esterno, con i ma e i dubbi di ogni caso.
(Tutti i suoni di ambiente e i rumori dei corpi sono stati registrati in spazi occupati e restituiti all'uso).
G.B. Studio
Dell’estate 2010 è la sua regia de Il serpente di L. Malerba, per il 53 esimo Festival di Spoleto. A maggio 2011 porta al Teatro Stabile di Torino un lavoro sul senso odierno del neorealismo, nella stagione Fare gli Italiani Teatro. Nella stagione 2012, si dedica allo scrittore cileno Roberto Bolano, interpretandone uno spettacolo a lui ispirato al Teatro India/Stabile di Roma. Nel 2013 è stabilmente impegnato a Torino, e contemporaneamente sperimenta le possibilità di una drammaturgia fisica "dell’abbandono" in lavori come Sporca Madonna, da Pasolini, con Gianni Stoppelli, a Torino, e La fine del mondo? Angioletti/diavoletti, sul nazismo. Il prologo di quest'ultimo, interpretato in voce dallo stesso Bottoni va in onda su Radio3 in diretta dall’Ospedale S. Anna di Torino. Evelina, altra suggestione sonora, che dopo varie location approda al Teatro Argot nel 2014, segna l’inizio della collaborazione con Cinzia Villari e la focalizzazione al movimento di corpo e suono. In questo stesso periodo segue come interprete e regista i percorsi Senza vuoto intorno (corpi di donne operaie), residenze e festival teatrali del Piemonte, con suggestioni delle donne della catena di montaggio di Mirafiori, L’abbandono, sulla capacità di abbandono di fronte alle cose e l’apertura al mistero, La Profana Azione, da Agamben sul corpo e gli spazi liberati (Teatro Rossi di Pisa). Questa diventerà una performance sonora, sempre con Cinzia Villari, che debutterà al Festival Santarcangelo dei Teatri in luglio 2014. In quei giorni Bottoni è impegnato come performer alla Biennale Danza di Venezia e a Oriente Occidente, Rovereto.
In inverno i percorsi sono quelli, in collaborazione con la danzatrice Daniela Pagani (Danzatrice e performer torinese. Nella sua formazione: Giorgio Rossi, Andrea Martini, Daniele Ninarello, Koshro Adibi, Claudio Stellato, Luis Lara Malvacias, Jens van Daele, La Macana (Caterina Varela e Alexis Fernández), Wim Vandekeybus, Baris Mihci, Ambra Senatore, German Jauregui, Anthony Missen / CompanyChameleon) e il musicista Rocco di Bisceglie, di riappropriamento del corpo e dei luoghi, con repliche de La Profana Azione a Torino .
DANZA
#justdance è un progetto composto di brevi frammenti, residui di ricerca coreografica dai 6 ai 15 minuti dove la danza si mostra come un corpo che si muove con nessun altro intento che il movimento, sapendo solo che si tratta di danza (justdance), prima che abbia una altro nome
Jacopo Jenna
È un coreografo, performer e filmaker che crea lavori per la scena, il video e per installazioni. Orienta la sua ricerca verso un dialogo tra le pratiche e tecniche della danza e delle arti performative in relazione ad altri linguaggi. Laureato in Sociologia, si approccia alla danza in età adulta, formandosi presso Codarts / Rotterdam Dance Academy. Ha collaborato in qualità di danzatore con compagnie stabili e progetti coreografici in Italia e all'estero. Nel 2012, insieme a Ramona Caia e Giulia Mureddu, fonda il gruppo di ricerca coreografica CANI.
Jacopo Jenna
È un coreografo, performer e filmaker che crea lavori per la scena, il video e per installazioni. Orienta la sua ricerca verso un dialogo tra le pratiche e tecniche della danza e delle arti performative in relazione ad altri linguaggi. Laureato in Sociologia, si approccia alla danza in età adulta, formandosi presso Codarts / Rotterdam Dance Academy. Ha collaborato in qualità di danzatore con compagnie stabili e progetti coreografici in Italia e all'estero. Nel 2012, insieme a Ramona Caia e Giulia Mureddu, fonda il gruppo di ricerca coreografica CANI.
INSTALLAZIONE
Scrivo una istruzione, la cancello, ne scrivo un'altra, la cancello, e così via. Il punto di partenza è Grapefruit di Yoko Ono, 1964: centinaia di inviti, una miniera di suggerimenti, brevi e asciugati come haiku, per una moltitudine di performance estetiche (intendendo questo termine come il contrario di anestetico, non di inestetico) che ciascuno, volendo, può compiere.
Creare le condizioni perché qualcosa di imprevedibile possa accadere. Un luogo da attraversare, o in cui sostare, abitato dagli artisti di perAspera di passaggio. E da alcuni buoni consigli.
Michele Pascarella
Michele Pascarella è un critico e studioso di teatro. Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 approfondisce le arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche. Curioso di altre arti, da più di venti anni mette assieme e mescola storie, parole, immagini e persone.
Creare le condizioni perché qualcosa di imprevedibile possa accadere. Un luogo da attraversare, o in cui sostare, abitato dagli artisti di perAspera di passaggio. E da alcuni buoni consigli.
Michele Pascarella
Michele Pascarella è un critico e studioso di teatro. Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 approfondisce le arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche. Curioso di altre arti, da più di venti anni mette assieme e mescola storie, parole, immagini e persone.