20 SETTEMBRE @ Parco Villa Ghigi
Punti di ritrovo: Il Palazzino - sede della Fondazione Villa Ghigi
Ingresso dal parcheggio di via di Gaibola (10 minuti a piedi fino al Palazzino con percorso pressoché pianeggiante) o da via San Mamolo (25 minuti a piedi fino al Palazzino con percorso in salita).
Prenotazione obbligatoria a [email protected] o via WhatsApp al 349 5824266
Punti di ritrovo: Il Palazzino - sede della Fondazione Villa Ghigi
Ingresso dal parcheggio di via di Gaibola (10 minuti a piedi fino al Palazzino con percorso pressoché pianeggiante) o da via San Mamolo (25 minuti a piedi fino al Palazzino con percorso in salita).
Prenotazione obbligatoria a [email protected] o via WhatsApp al 349 5824266
H 18
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FABRIZIO FAVALE / LE SUPPLICI
OTTAWA (danza) FASSBINDER'S WIVES AAA Amorevole Approvvigionamento Autogestito (incursione) |
tutti i giorni fino al 27 SETTEMBRE @ Monte San Pietro
luoghi vari
luoghi vari
FABRIZIO FAVALE / LE SUPPLICI
OTTAWA
OTTAWA
Nell'ambito de Le Stagioni Invisibili - Ciclo Coreografico Infinito, Anno III, All Animals AUTUNNO
Ideazione e coreografia: Fabrizio Favale
Assistenza alla creazione: Andrea Del Bianco
Immagini, costumi e scene: First Rose
Danzatori: Martin Angiuli, Daniele Bianco, Daniel Cantero, Vincenzo Cappuccio, Francesco Leone, Mirko Paparusso, Angelo Petracca, Danilo Smedile
Cura del progetto: Andrea A. La Bozzetta
Una produzione KLM – Kinkaleri / Le Supplici / mk
Co-prodotto da perAspera Festival / Nove Punti APS
Con il contributo di MiBACT, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna
Con il sostegno di h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza / Sementerie Artistiche, Crevalcore
Questa anteprima, pensata per essere eseguita all’aperto, sui pendii del Parco Villa Ghigi, si svolge su tappeti di pelo sintetico dai colori acidi e brillanti - verde, rosa, giallo. Su ogni tappeto danza una coppia in calzamaglia, iridescente alla luce del sole. Ciascun danzatore ripete all’infinito un codice di movimento che esegue a piacere e random, creando così, all’interno della coppia e in relazione alle altre coppie, sincronie e canoni di uno sbocciare di forme geometriche e ripetute, come frattali di forme aliene. Ottawa, inserito in un paesaggio naturale, descrive un paesaggio inesistente.
BIO
Full Scholarship all’American Dance Festival, Duke University USA (1990), Fabrizio Favale riceve nel 1996 il “Premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno” e nel 2011 la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. I suoi lavori sono invitati in importanti contesti internazionali. È ideatore di progetti di ricerca tra cui: “Piattaforma della Danza Balinese” per Santarcangelo Festival, “Circo Massimo” per il Teatro Duse Bologna. Collabora con musicisti come Mountains, Teho Teardo, Daniela Cattivelli. Nel 2016 il lavoro Ossidiana è invitato alla Biennale de la Danse de Lyon. Nel 2017 il Festival MilanOltre ha dedicato una Personale all’artista. Nel 2018 il lavoro Circeo è stato coprodotto dal Théâtre National de la Danse Chaillot, Parigi.
https://www.lesupplici.it/
Ideazione e coreografia: Fabrizio Favale
Assistenza alla creazione: Andrea Del Bianco
Immagini, costumi e scene: First Rose
Danzatori: Martin Angiuli, Daniele Bianco, Daniel Cantero, Vincenzo Cappuccio, Francesco Leone, Mirko Paparusso, Angelo Petracca, Danilo Smedile
Cura del progetto: Andrea A. La Bozzetta
Una produzione KLM – Kinkaleri / Le Supplici / mk
Co-prodotto da perAspera Festival / Nove Punti APS
Con il contributo di MiBACT, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna
Con il sostegno di h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza / Sementerie Artistiche, Crevalcore
Questa anteprima, pensata per essere eseguita all’aperto, sui pendii del Parco Villa Ghigi, si svolge su tappeti di pelo sintetico dai colori acidi e brillanti - verde, rosa, giallo. Su ogni tappeto danza una coppia in calzamaglia, iridescente alla luce del sole. Ciascun danzatore ripete all’infinito un codice di movimento che esegue a piacere e random, creando così, all’interno della coppia e in relazione alle altre coppie, sincronie e canoni di uno sbocciare di forme geometriche e ripetute, come frattali di forme aliene. Ottawa, inserito in un paesaggio naturale, descrive un paesaggio inesistente.
BIO
Full Scholarship all’American Dance Festival, Duke University USA (1990), Fabrizio Favale riceve nel 1996 il “Premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno” e nel 2011 la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. I suoi lavori sono invitati in importanti contesti internazionali. È ideatore di progetti di ricerca tra cui: “Piattaforma della Danza Balinese” per Santarcangelo Festival, “Circo Massimo” per il Teatro Duse Bologna. Collabora con musicisti come Mountains, Teho Teardo, Daniela Cattivelli. Nel 2016 il lavoro Ossidiana è invitato alla Biennale de la Danse de Lyon. Nel 2017 il Festival MilanOltre ha dedicato una Personale all’artista. Nel 2018 il lavoro Circeo è stato coprodotto dal Théâtre National de la Danse Chaillot, Parigi.
https://www.lesupplici.it/
Parco Villa Ghigi
Il parco, di proprietà comunale, è stato aperto al pubblico nel 1974 e nel nome ricorda gli ultimi proprietari privati che ne acquistarono la proprietà nel 1874. Esteso per 29 ettari, si trova sulle prima colline a sud della città, in un contesto ricco di biodiversità e luoghi storici, che è una sintesi esemplare dei caratteri della pedecollina bolognese: lembi di bosco naturale, ampi prati, siepi, arbusteti, alcune rare specie botaniche, maestose roverelle secolari, notevoli esemplari arborei ornamentali, tra cui un monumentale cedro dell’Himalaya davanti a Villa Ghigi, e molti vetusti alberi da frutto, eredità del passato agricolo di questa storica tenuta, ai quali negli ultimi anni si sono aggiunti molti nuovi giovani esemplari e il prezioso “frutteto del Palazzino”, nei pressi della sede della Fondazione, che custodisce piante ricavate da alcuni dei più vecchi alberi da frutto dell’Emilia-Romagna.
https://www.fondazionevillaghigi.it/
Il parco, di proprietà comunale, è stato aperto al pubblico nel 1974 e nel nome ricorda gli ultimi proprietari privati che ne acquistarono la proprietà nel 1874. Esteso per 29 ettari, si trova sulle prima colline a sud della città, in un contesto ricco di biodiversità e luoghi storici, che è una sintesi esemplare dei caratteri della pedecollina bolognese: lembi di bosco naturale, ampi prati, siepi, arbusteti, alcune rare specie botaniche, maestose roverelle secolari, notevoli esemplari arborei ornamentali, tra cui un monumentale cedro dell’Himalaya davanti a Villa Ghigi, e molti vetusti alberi da frutto, eredità del passato agricolo di questa storica tenuta, ai quali negli ultimi anni si sono aggiunti molti nuovi giovani esemplari e il prezioso “frutteto del Palazzino”, nei pressi della sede della Fondazione, che custodisce piante ricavate da alcuni dei più vecchi alberi da frutto dell’Emilia-Romagna.
https://www.fondazionevillaghigi.it/