
Fabrizio Favale / Le supplici
Studio per "Infanzia di San Francesco d'Assisi"
Liberamente tratto da Infanzia di San Francesco d'Assisi di Hermann Hesse
"Qualcosa non va, bambino mio?"
"Ho fatto qualcosa di male."
"Di molto male, Francesco? Dimmelo."
"Oggi ho colto quasi tutti i tuoi fiori.
Quelli azzurri, i grandi, non ci sono più."
Il lavoro vuole gettare uno sguardo su un ipotetico pomeriggio, tardo e sonnolento, nelle strade di Assisi, del 1193. Là, nei vicoli, ai piedi della scala d'accesso alla casa, sui sassi polverosi, e poi nel giardino dei gladioli violetti, e ancora di là, seguendo una masnada di bambinetti capitanati da un dodicenne lunatico, che guidò una danza davanti al Duomo, come non si concedeva più da qualche anno, una giocosa cerimonia religiosa infantile che per un istante si trasformò in un innocente baccanale. Quel dodicenne era "Cesco", per la mamma. Francesco, per i compaesani. Sarebbe diventato San Francesco d'Assisi, per tutti gli altri.
Coreografia Fabrizio Favale
Assistenza alla coreografia Andrea Del Bianco
Con Massimo D'Agnano, Andrea Del Bianco, Filippo Di Prima, Fabrizio Favale
Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna.
Ringraziamo Cango - Cantieri Goldonetta Firenze, Raum - Bologna, Fienile Fluò - Bologna per la gentile concessione di residenze artistiche e spazi nei quali questo lavoro ha preso forma.
Fabrizio Favale
Due importanti borse di studio delineano la formazione come danzatore di Fabrizio Favale, l'una nel 1990 all'American Dance Festival, Duke University of North Caroline USA, l'altra nel 1991 al Centro Regionale per la Danza Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Entra a far parte dell'organico della Compagnia Virgilio Sieni Danza dove è solista dal 1991 al 1998. Danza come ospite e collaboratore alla coreografia nelle compagnie Michele Pogliani e MK. Più volte premiato dalla critica, nel 1996 Fabrizio Favale riceve il "premio della critica come miglior danzatore italiano dell'anno". Nel 1999 iniziando un percorso indipendente di ricerca nella coreografia, fonda la Compagnia Le Supplici.
Fabrizio Favale è inoltre ideatore e realizzatore di una serie di progetti speciali indipendenti dedicati alla ricerca e alla sperimentazione nell'ambito della panorama della giovane danza d'autore, tra i quali nel 2004 "Leib – ricerche sul corpo vivente e la presenza", nel 2007 "Kośa – contenitore energetico per la ricerca sulla danza e sul suono", e nel 2008 "SONYA – spazio contemporaneo per la ricerca sulla danza".
Le Supplici
Fulcro attorno al quale ruota la costante ricerca coreografica e principale veicolo attraverso cui Fabrizio Favale e Le Supplici costruiscono i loro lavori è il corpo e lo sfondo immaginativo nel quale i movimenti del danzatore si riflettono. Appoggiandosi alla vasta gamma di qualità dinamiche e percorsi ritmici che il danzatore riesce a generare, Le Supplici ricercano nuove forme di bellezza negli istanti in cui le forme nel loro apparire si sottraggono, dileguandosi. L'emozionale, inteso dal gruppo, non è sostenuto infatti dalla forma che resta, ma dalla forma che nel presentarsi è già svanita e divenuta altro.
Sull'onda di questo vuoto lasciato da forme che svaniscono incessantemente, la costruzione stessa dei lavori non cerca il riempimento visivo, ma, arrestandosi per un momento, accoglie lontananze immaginate, ossia apre allo spazio negativo. Il coreografare non è qui solo inteso come determinazione di nuovi spazi e nuovi tempi, ma come continuo travaso da uno spazio indicato dal danzatore a spazio negativo e da tempo indicato a tempo immaginato.
Studio per "Infanzia di San Francesco d'Assisi"
Liberamente tratto da Infanzia di San Francesco d'Assisi di Hermann Hesse
"Qualcosa non va, bambino mio?"
"Ho fatto qualcosa di male."
"Di molto male, Francesco? Dimmelo."
"Oggi ho colto quasi tutti i tuoi fiori.
Quelli azzurri, i grandi, non ci sono più."
Il lavoro vuole gettare uno sguardo su un ipotetico pomeriggio, tardo e sonnolento, nelle strade di Assisi, del 1193. Là, nei vicoli, ai piedi della scala d'accesso alla casa, sui sassi polverosi, e poi nel giardino dei gladioli violetti, e ancora di là, seguendo una masnada di bambinetti capitanati da un dodicenne lunatico, che guidò una danza davanti al Duomo, come non si concedeva più da qualche anno, una giocosa cerimonia religiosa infantile che per un istante si trasformò in un innocente baccanale. Quel dodicenne era "Cesco", per la mamma. Francesco, per i compaesani. Sarebbe diventato San Francesco d'Assisi, per tutti gli altri.
Coreografia Fabrizio Favale
Assistenza alla coreografia Andrea Del Bianco
Con Massimo D'Agnano, Andrea Del Bianco, Filippo Di Prima, Fabrizio Favale
Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna.
Ringraziamo Cango - Cantieri Goldonetta Firenze, Raum - Bologna, Fienile Fluò - Bologna per la gentile concessione di residenze artistiche e spazi nei quali questo lavoro ha preso forma.
Fabrizio Favale
Due importanti borse di studio delineano la formazione come danzatore di Fabrizio Favale, l'una nel 1990 all'American Dance Festival, Duke University of North Caroline USA, l'altra nel 1991 al Centro Regionale per la Danza Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Entra a far parte dell'organico della Compagnia Virgilio Sieni Danza dove è solista dal 1991 al 1998. Danza come ospite e collaboratore alla coreografia nelle compagnie Michele Pogliani e MK. Più volte premiato dalla critica, nel 1996 Fabrizio Favale riceve il "premio della critica come miglior danzatore italiano dell'anno". Nel 1999 iniziando un percorso indipendente di ricerca nella coreografia, fonda la Compagnia Le Supplici.
Fabrizio Favale è inoltre ideatore e realizzatore di una serie di progetti speciali indipendenti dedicati alla ricerca e alla sperimentazione nell'ambito della panorama della giovane danza d'autore, tra i quali nel 2004 "Leib – ricerche sul corpo vivente e la presenza", nel 2007 "Kośa – contenitore energetico per la ricerca sulla danza e sul suono", e nel 2008 "SONYA – spazio contemporaneo per la ricerca sulla danza".
Le Supplici
Fulcro attorno al quale ruota la costante ricerca coreografica e principale veicolo attraverso cui Fabrizio Favale e Le Supplici costruiscono i loro lavori è il corpo e lo sfondo immaginativo nel quale i movimenti del danzatore si riflettono. Appoggiandosi alla vasta gamma di qualità dinamiche e percorsi ritmici che il danzatore riesce a generare, Le Supplici ricercano nuove forme di bellezza negli istanti in cui le forme nel loro apparire si sottraggono, dileguandosi. L'emozionale, inteso dal gruppo, non è sostenuto infatti dalla forma che resta, ma dalla forma che nel presentarsi è già svanita e divenuta altro.
Sull'onda di questo vuoto lasciato da forme che svaniscono incessantemente, la costruzione stessa dei lavori non cerca il riempimento visivo, ma, arrestandosi per un momento, accoglie lontananze immaginate, ossia apre allo spazio negativo. Il coreografare non è qui solo inteso come determinazione di nuovi spazi e nuovi tempi, ma come continuo travaso da uno spazio indicato dal danzatore a spazio negativo e da tempo indicato a tempo immaginato.