
Alessandro Bedosti
Per favore aprite le tende
di e con Alessandro Bedosti
con la sorveglianza di Annalisa Zoffoli
le luci di Alice Marzocchi
la scena di Nicola Bruschi
la musica di Arvo Pärt
coprodotto da Associazione Cantharide
Quando nell'aprile del 2010 è iniziato il processo creativo che mi avrebbe portato alla realizzazione di un breve ritratto danzato dal titolo Quando vedremo un tuo ballo?, desideravo misurarmi con una condizione performativa nuova per me, ripiegata tutta sull'idea di attesa, di abbandono, di resa e animata da una forte necessità di impoverimento e caduta.
Oggi, a distanza di quasi due anni, quella prima figura genera una seconda apparizione.
Per favore aprite le tende ribadisce il tentativo di installarmi dentro uno stato fisico estremamente rarefatto, intensifica l'impegno nel vigilare sulla mente, che vorrebbe pianificare il movimento, e allo stesso tempo sorveglia il lento svuotarsi del corpo.
All'interno di uno spazio significativo, che anche in questa occasione ho preparato affinché emanasse un'atmosfera precisa e vibrante, mi muovo come perduto perché non so che cosa farò, non so in quale parte di me stesso sprofonderò.
La danza non è contenuta da una struttura coreografica e tende per questo a franare o a disperdersi come un vapore.
Le figure della nascita, della morte o della malattia così come io le percepisco non sono importanti da descrivere.
Ancora una volta il mio desiderio è quello di aprire uno spazio enigmatico in cui ognuno possa incontrare i propri fantasmi.
Occorre insieme cambiare il respiro, insieme scendere, insieme essere abitati.
Senza timore.
Attendiamo.
Attendiamo.
Alessandro Bedosti
E' attore e danzatore e su questo doppio registro ha compiuto un percorso artistico che l'ha portato a collaborare con molti dei protagonisti della ricerca teatrale italiana ed europea (Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Monica Francia, Paola Bianchi, Socìetas Raffaello Sanzio, Città di Ebla). Negli ultimi anni si è dedicato alla creazione di brevi ritratti danzati (Senza titolo - 2009, Quando vedremo un tuo ballo? - 2010, per favore aprite le tende - 2012), nei quali il lavoro di composizione - spesso inscritto in uno spazio ristretto e limitato - si è fatto man mano sempre più spoglio e arreso.
Per favore aprite le tende
di e con Alessandro Bedosti
con la sorveglianza di Annalisa Zoffoli
le luci di Alice Marzocchi
la scena di Nicola Bruschi
la musica di Arvo Pärt
coprodotto da Associazione Cantharide
Quando nell'aprile del 2010 è iniziato il processo creativo che mi avrebbe portato alla realizzazione di un breve ritratto danzato dal titolo Quando vedremo un tuo ballo?, desideravo misurarmi con una condizione performativa nuova per me, ripiegata tutta sull'idea di attesa, di abbandono, di resa e animata da una forte necessità di impoverimento e caduta.
Oggi, a distanza di quasi due anni, quella prima figura genera una seconda apparizione.
Per favore aprite le tende ribadisce il tentativo di installarmi dentro uno stato fisico estremamente rarefatto, intensifica l'impegno nel vigilare sulla mente, che vorrebbe pianificare il movimento, e allo stesso tempo sorveglia il lento svuotarsi del corpo.
All'interno di uno spazio significativo, che anche in questa occasione ho preparato affinché emanasse un'atmosfera precisa e vibrante, mi muovo come perduto perché non so che cosa farò, non so in quale parte di me stesso sprofonderò.
La danza non è contenuta da una struttura coreografica e tende per questo a franare o a disperdersi come un vapore.
Le figure della nascita, della morte o della malattia così come io le percepisco non sono importanti da descrivere.
Ancora una volta il mio desiderio è quello di aprire uno spazio enigmatico in cui ognuno possa incontrare i propri fantasmi.
Occorre insieme cambiare il respiro, insieme scendere, insieme essere abitati.
Senza timore.
Attendiamo.
Attendiamo.
Alessandro Bedosti
E' attore e danzatore e su questo doppio registro ha compiuto un percorso artistico che l'ha portato a collaborare con molti dei protagonisti della ricerca teatrale italiana ed europea (Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Monica Francia, Paola Bianchi, Socìetas Raffaello Sanzio, Città di Ebla). Negli ultimi anni si è dedicato alla creazione di brevi ritratti danzati (Senza titolo - 2009, Quando vedremo un tuo ballo? - 2010, per favore aprite le tende - 2012), nei quali il lavoro di composizione - spesso inscritto in uno spazio ristretto e limitato - si è fatto man mano sempre più spoglio e arreso.