
Fabrizio Favale / Le Supplici
L'Infinito [di Giacomo Leopardi]
Un lavoro di Fabrizio Favale
Con Andrea del Bianco
Questo breve brano coreografico per un solo danzatore, è incluso in "Isolario - poema d'un frastaglio, spiumato, minuto e senza fine", nuova opera coreografica di Fabrizio Favale.
Il danzatore dispiega tutta la sua coreografia su un albero. Salendo fra i rami con una scaletta da scalatore per poi ritirarla a sé, ci fa presagire che non scenderà più. In abiti ottocenteschi il danzatore, mentre danza, tira anche un filo di lana colorato che corre fra i rami e fra gli spazi creati dai propri movimenti: lassù quell'intreccio di fili prima d'impigliarsi ai rami e al corpo stesso del danzatore, s'era già impigliato nell'invisibile. Visibile e invisibile sono la trama e l'ordito d'uno stesso arazzo. Innumerevoli e minute possibilità di connessioni, di sincroni e di scarti; dilatazioni e raccorciamenti degli spazi e dei tempi; leggerezze, sprofondamenti, ritorsioni e biforcazioni delle qualità del movimento del danzatore le riconosciamo, ma senza saper dire se appartengono al dire d'uno stormo di diecimila strolaghe o a un dire umano che non sappiamo, perché ciò che riconosciamo non sempre coincide con ciò che vediamo e ciò che vediamo non sempre lo riconosciamo. Così, come ci è sembrato d'udire con chiarezza clangori d'una battaglia greca nel battito d'ali simultaneo d'uno stormo nel Waddenzee, così leggiamo L'Infinito nel tremore d'un cormorano che s'è perso.
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna. Ringraziamo Cango Cantieri Goldonetta Firenze, Raum Bologna, Fienile Fluò Bologna, PerAspera Festival Bologna, Spazio Danza Bologna.
L'Infinito [di Giacomo Leopardi]
Un lavoro di Fabrizio Favale
Con Andrea del Bianco
Questo breve brano coreografico per un solo danzatore, è incluso in "Isolario - poema d'un frastaglio, spiumato, minuto e senza fine", nuova opera coreografica di Fabrizio Favale.
Il danzatore dispiega tutta la sua coreografia su un albero. Salendo fra i rami con una scaletta da scalatore per poi ritirarla a sé, ci fa presagire che non scenderà più. In abiti ottocenteschi il danzatore, mentre danza, tira anche un filo di lana colorato che corre fra i rami e fra gli spazi creati dai propri movimenti: lassù quell'intreccio di fili prima d'impigliarsi ai rami e al corpo stesso del danzatore, s'era già impigliato nell'invisibile. Visibile e invisibile sono la trama e l'ordito d'uno stesso arazzo. Innumerevoli e minute possibilità di connessioni, di sincroni e di scarti; dilatazioni e raccorciamenti degli spazi e dei tempi; leggerezze, sprofondamenti, ritorsioni e biforcazioni delle qualità del movimento del danzatore le riconosciamo, ma senza saper dire se appartengono al dire d'uno stormo di diecimila strolaghe o a un dire umano che non sappiamo, perché ciò che riconosciamo non sempre coincide con ciò che vediamo e ciò che vediamo non sempre lo riconosciamo. Così, come ci è sembrato d'udire con chiarezza clangori d'una battaglia greca nel battito d'ali simultaneo d'uno stormo nel Waddenzee, così leggiamo L'Infinito nel tremore d'un cormorano che s'è perso.
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna. Ringraziamo Cango Cantieri Goldonetta Firenze, Raum Bologna, Fienile Fluò Bologna, PerAspera Festival Bologna, Spazio Danza Bologna.

Variazioni su "Il gioco delle gregge di capre"
Ideazione, ricerche, coreografia e danza Fabrizio Favale
assistente alla coreografia Andrea Del Bianco
set Le Supplici
collaborazioni tecniche Alberto Trebbi
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna e Gammarad Italia
Ringraziamo Teatro Comunale di Casalecchio di Reno (BO), Spazio Raum – Bologna, Fienile Fluò - Bologna per la gentile concessione degli spazi nei quali questo lavoro ha preso forma.
Nel "Il gioco del gregge di capre" il danzatore elabora le dinamiche osservate, ma anche immaginate, nei greggi di capre, in paesaggi arcaici e contadini, fra l'Italia e la Grecia. Ciò che il danzatore ha osservato e ciò che ha immaginato non è però distinguibile, perché un paesaggio geografico e già da subito anche un paesaggio dell'immaginario. Su questa via incontriamo, fra le molte altre, forme di corna e scontri di corna, peli e barbe, mammelle rigonfie di latte, fughe e scarti improvvisi, saliva, potenti soffi, zoccoli e articolazioni abili a scalare montagne, corpi fra il domestico e il selvatico, in allarme o sonnolenti, movimenti ritmici e sfregamenti sessuali, richiami da considerevoli distanze, balzi nel vuoto da roccia a roccia. Ma al contempo incontriamo anche un mondo di figure fantastiche, di cifre arcaiche, di un tempo contadino e magico di pastori di capre.
Ha vinto i seguenti premi: XIII International Festival of Choreographic Miniatures, National Theatre - Belgrado, Maggio 2009 e il primo premio "Solo contest" al 14Masdanza - the International Contemporary Dance Festival of Canary Islands, Ottobre 2009. E' stato presentato inoltre in contesti di rilevanza internazionale come La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal di Tel Aviv, Short Theatre di Roma e all'Expo 2010 di Shanghai.
Fabrizio Favale / Le Supplici
Uno dei gruppi di punta della nuova scena italiana e uno dei più singolari, Fabrizio Favale Le Supplici nei loro lavori sembrano muoversi in un range d'immagini che oscillano continuamente fra qualcosa di terrestre e qualcosa d'etereo. Pur scegliendo una via visiva essenziale e basata soprattutto su dinamiche corporee inedite, la ricerca coreografica del gruppo sembra connettere, articolare e dileguare immagini lontanissime fra loro, che spesso accennano improvvisamente a paesaggi arcaici, forse a suggestioni del mito, a grane fiabesche. Il groviglio di forme che emergono e subito si dileguano fra le pieghe del movimento di un danzatore che danza, sembra l'aspetto che maggiormente attrae il coreografo Fabrizio Favale. Nel 2011 Fabrizio Favale riceve presso il Gran Teatro dell'Accademia Nazionale di Danza la Medaglia del Presidente della Repubblica al Miglior Talento Coreografico Italiano. I lavori "Un ricamo fatto sul nulla" e "Il gioco del gregge di capre" ricevono premi per la coreografia al Festival No-Ballet di Ludwigshafen Germania, al 15° e 14° Masdanza Isole Canarie e al XIII e XIV International Festival of Choreographic Miniature di Belgrado. Dal 2005 al 2008 al gruppo viene assegnata una residenza presso il Teatro di Casalecchio (BO) a cura di ERT. Il gruppo è stato invitato in contesti come La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal Tel Aviv, Short Theatre Roma, Expo 2010 Shanghai, SIDance Seoul, Festival Interplay Torino, Civitanova Danza, Kitazawa Town Hall Tokyo. La compagnia è sostenuta da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna.
Ideazione, ricerche, coreografia e danza Fabrizio Favale
assistente alla coreografia Andrea Del Bianco
set Le Supplici
collaborazioni tecniche Alberto Trebbi
con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna e Gammarad Italia
Ringraziamo Teatro Comunale di Casalecchio di Reno (BO), Spazio Raum – Bologna, Fienile Fluò - Bologna per la gentile concessione degli spazi nei quali questo lavoro ha preso forma.
Nel "Il gioco del gregge di capre" il danzatore elabora le dinamiche osservate, ma anche immaginate, nei greggi di capre, in paesaggi arcaici e contadini, fra l'Italia e la Grecia. Ciò che il danzatore ha osservato e ciò che ha immaginato non è però distinguibile, perché un paesaggio geografico e già da subito anche un paesaggio dell'immaginario. Su questa via incontriamo, fra le molte altre, forme di corna e scontri di corna, peli e barbe, mammelle rigonfie di latte, fughe e scarti improvvisi, saliva, potenti soffi, zoccoli e articolazioni abili a scalare montagne, corpi fra il domestico e il selvatico, in allarme o sonnolenti, movimenti ritmici e sfregamenti sessuali, richiami da considerevoli distanze, balzi nel vuoto da roccia a roccia. Ma al contempo incontriamo anche un mondo di figure fantastiche, di cifre arcaiche, di un tempo contadino e magico di pastori di capre.
Ha vinto i seguenti premi: XIII International Festival of Choreographic Miniatures, National Theatre - Belgrado, Maggio 2009 e il primo premio "Solo contest" al 14Masdanza - the International Contemporary Dance Festival of Canary Islands, Ottobre 2009. E' stato presentato inoltre in contesti di rilevanza internazionale come La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal di Tel Aviv, Short Theatre di Roma e all'Expo 2010 di Shanghai.
Fabrizio Favale / Le Supplici
Uno dei gruppi di punta della nuova scena italiana e uno dei più singolari, Fabrizio Favale Le Supplici nei loro lavori sembrano muoversi in un range d'immagini che oscillano continuamente fra qualcosa di terrestre e qualcosa d'etereo. Pur scegliendo una via visiva essenziale e basata soprattutto su dinamiche corporee inedite, la ricerca coreografica del gruppo sembra connettere, articolare e dileguare immagini lontanissime fra loro, che spesso accennano improvvisamente a paesaggi arcaici, forse a suggestioni del mito, a grane fiabesche. Il groviglio di forme che emergono e subito si dileguano fra le pieghe del movimento di un danzatore che danza, sembra l'aspetto che maggiormente attrae il coreografo Fabrizio Favale. Nel 2011 Fabrizio Favale riceve presso il Gran Teatro dell'Accademia Nazionale di Danza la Medaglia del Presidente della Repubblica al Miglior Talento Coreografico Italiano. I lavori "Un ricamo fatto sul nulla" e "Il gioco del gregge di capre" ricevono premi per la coreografia al Festival No-Ballet di Ludwigshafen Germania, al 15° e 14° Masdanza Isole Canarie e al XIII e XIV International Festival of Choreographic Miniature di Belgrado. Dal 2005 al 2008 al gruppo viene assegnata una residenza presso il Teatro di Casalecchio (BO) a cura di ERT. Il gruppo è stato invitato in contesti come La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal Tel Aviv, Short Theatre Roma, Expo 2010 Shanghai, SIDance Seoul, Festival Interplay Torino, Civitanova Danza, Kitazawa Town Hall Tokyo. La compagnia è sostenuta da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna.