
Massimiliano Barachini
Mindscape (story): descrizioni e storie
Coreografia: Max Barachini
Danza: Max Barachini, Jacopo Jenna
E' importante per me che il mio corpo sia, prima delle parole, la sola sorgente della mia storia personale: io sono qui per raccontare me stesso nel momento del dispiegarsi dell'improvvisazione; io non devo mostrare niente se non le cose in cui io credo. Porto sulla scena il ME STESSO che mi accompagna da sempre, e porto le mie convinzioni sulla macchina creativa dell'improvvisazione e della performance. Posso iniziare descrivendo me stesso che danza, nel momento in cui inizio a danzare, o anche nel momento in cui immagino me stesso danzare: il modo in cui preparo il mio corpo-mente per fare un'azione, il modo in cui la mia mente reagisce all'azione che faccio, il mio pensiero, il mio sentire, le emozioni, le invenzioni dell'immaginazione. Posso decidere di seguire una linea di descrizione insieme al movimento, di separare la descrizione dal movimento, oppure di fermare il movimento e continuare la descrizione delle mie emozioni, oppure di seguire un'invenzione. La descrizione dell'attimo che muta, che diviene, in un fluire continuo in cui parole e movimento non sono che forme diverse di un unico sentire.
Massimiliano Barachini
Si laurea in semiotica video (1995), e una in coreografia (2003) al Laban di londra. Studia tecniche formali (balletto, cunningham), e tecniche esperienziali (release, contact improvisation, body mind centering, authentic movement) in Italia, a Parigi, Londra e New York. Studia yoga e tai chi. Ha lavorato come danzatore a Londra (ARC dance company, Emma Diamond, Cathy Seago), in Irlanda ed in Italia (Virgilio Sieni, Roberto Castello, Company blu, Stefanie Nelson, Lische). Sta seguendo la formazione per operatore craniosacrale.
Mindscape (story): descrizioni e storie
Coreografia: Max Barachini
Danza: Max Barachini, Jacopo Jenna
E' importante per me che il mio corpo sia, prima delle parole, la sola sorgente della mia storia personale: io sono qui per raccontare me stesso nel momento del dispiegarsi dell'improvvisazione; io non devo mostrare niente se non le cose in cui io credo. Porto sulla scena il ME STESSO che mi accompagna da sempre, e porto le mie convinzioni sulla macchina creativa dell'improvvisazione e della performance. Posso iniziare descrivendo me stesso che danza, nel momento in cui inizio a danzare, o anche nel momento in cui immagino me stesso danzare: il modo in cui preparo il mio corpo-mente per fare un'azione, il modo in cui la mia mente reagisce all'azione che faccio, il mio pensiero, il mio sentire, le emozioni, le invenzioni dell'immaginazione. Posso decidere di seguire una linea di descrizione insieme al movimento, di separare la descrizione dal movimento, oppure di fermare il movimento e continuare la descrizione delle mie emozioni, oppure di seguire un'invenzione. La descrizione dell'attimo che muta, che diviene, in un fluire continuo in cui parole e movimento non sono che forme diverse di un unico sentire.
Massimiliano Barachini
Si laurea in semiotica video (1995), e una in coreografia (2003) al Laban di londra. Studia tecniche formali (balletto, cunningham), e tecniche esperienziali (release, contact improvisation, body mind centering, authentic movement) in Italia, a Parigi, Londra e New York. Studia yoga e tai chi. Ha lavorato come danzatore a Londra (ARC dance company, Emma Diamond, Cathy Seago), in Irlanda ed in Italia (Virgilio Sieni, Roberto Castello, Company blu, Stefanie Nelson, Lische). Sta seguendo la formazione per operatore craniosacrale.