
Slowmachine
Videodran
Ideazione: Rajeev Badhan
Regia, Video, Luci: Rajeev Badhan
Drammaturgia: Elena Strada
Con: Eliseo Cannone / Elena Strada / Matteo Menegaz / Harbans Badhan / Rajeev Badhan
Suoni: Mauro Sommavilla
Musiche: Enrico Fiocco, Michele Braga
Produzione: SlowMachine, con il sostegno di C32 e perypezye urbane
Una parabola visiva sulla solitudine moderna e sulla modernità della solitudine.
In scena un tavolo, tre televisori e un bambino.
Il rapporto tra Uomo e multimedialità, l'educazione mediata delle generazioni future, una schizofrenia indotta tra l'umano e l'immagine di esso.
Secondo Aristotele la parola δραν "dran", che significa (fare/agire), è l'origine della parola dramma.
Videodran è un video-dramma, un video che agisce, un video che è dramma in senso teatrale.
Slowmachine
nasce nel luglio del 2012 con l'esigenza di spingere la sua ricerca in quelle zone di confine tra teatro e arte contemporanea. L'indagine è mossa da un desiderio di ricerca estetica, formale e contenutistica, dove lo studio sulla percezione e sulla comunicazione con lo spettatore ne sono la chiave.
Stati mentali indaganti le nuove nevrosi e paure del contemporaneo.
www.slowmachine.org
Videodran
Ideazione: Rajeev Badhan
Regia, Video, Luci: Rajeev Badhan
Drammaturgia: Elena Strada
Con: Eliseo Cannone / Elena Strada / Matteo Menegaz / Harbans Badhan / Rajeev Badhan
Suoni: Mauro Sommavilla
Musiche: Enrico Fiocco, Michele Braga
Produzione: SlowMachine, con il sostegno di C32 e perypezye urbane
Una parabola visiva sulla solitudine moderna e sulla modernità della solitudine.
In scena un tavolo, tre televisori e un bambino.
Il rapporto tra Uomo e multimedialità, l'educazione mediata delle generazioni future, una schizofrenia indotta tra l'umano e l'immagine di esso.
Secondo Aristotele la parola δραν "dran", che significa (fare/agire), è l'origine della parola dramma.
Videodran è un video-dramma, un video che agisce, un video che è dramma in senso teatrale.
Slowmachine
nasce nel luglio del 2012 con l'esigenza di spingere la sua ricerca in quelle zone di confine tra teatro e arte contemporanea. L'indagine è mossa da un desiderio di ricerca estetica, formale e contenutistica, dove lo studio sulla percezione e sulla comunicazione con lo spettatore ne sono la chiave.
Stati mentali indaganti le nuove nevrosi e paure del contemporaneo.
www.slowmachine.org