
CAB008 / Francesca Duranti
Coeurps
Ideazione, coreografia e danza: Francesca Duranti
suono/luci: Daniele Borri
In collaborazione con Maria Cristina Addis
Si tratta di un continuo attraversamento di uno spazio interno organico/viscerale ed uno esterno tracciato da una partitura testuale ora tradita, seguita, per un attimo sopraffatta, aggredita. Il corpo e la sua immagine riflessa, il corpo svelato nelle sue pieghe, rivelato dinnanzi agli altri, scoperto nelle sue debolezze, nei suoi cedimenti, nelle sue rigidità, nei suoi scricchiolii, nella sua incredibile complessità organica.
Inno alla vita, celebrazione della sacralità del corpo e a tratti riflessione sulla sua natura mutevole e caduca. Si tratta di un continuo attraversamento di uno spazio interno organico/viscerale ed uno esterno tracciato da una partitura testuale, L'Utopie du Corps di Michel Foucault, ora tradita, seguita, per un attimo sopraffatta, aggredita. Il corpo e la sua immagine riflessa, il corpo svelato nelle sue pieghe, rivelato dinnanzi agli altri, scoperto nelle sue debolezze, nei suoi cedimenti, nelle sue rigidità, nei suoi scricchiolii, nella sua incredibile complessità organica. Corpo desiderato, corpo scritto da pratiche e tecniche, ostinatamente riletto nella sua anatomia, nella sua consistenza dura e passiva, morbida e attiva.
Coeurps
Ideazione, coreografia e danza: Francesca Duranti
suono/luci: Daniele Borri
In collaborazione con Maria Cristina Addis
Si tratta di un continuo attraversamento di uno spazio interno organico/viscerale ed uno esterno tracciato da una partitura testuale ora tradita, seguita, per un attimo sopraffatta, aggredita. Il corpo e la sua immagine riflessa, il corpo svelato nelle sue pieghe, rivelato dinnanzi agli altri, scoperto nelle sue debolezze, nei suoi cedimenti, nelle sue rigidità, nei suoi scricchiolii, nella sua incredibile complessità organica.
Inno alla vita, celebrazione della sacralità del corpo e a tratti riflessione sulla sua natura mutevole e caduca. Si tratta di un continuo attraversamento di uno spazio interno organico/viscerale ed uno esterno tracciato da una partitura testuale, L'Utopie du Corps di Michel Foucault, ora tradita, seguita, per un attimo sopraffatta, aggredita. Il corpo e la sua immagine riflessa, il corpo svelato nelle sue pieghe, rivelato dinnanzi agli altri, scoperto nelle sue debolezze, nei suoi cedimenti, nelle sue rigidità, nei suoi scricchiolii, nella sua incredibile complessità organica. Corpo desiderato, corpo scritto da pratiche e tecniche, ostinatamente riletto nella sua anatomia, nella sua consistenza dura e passiva, morbida e attiva.