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L'amore che osa pronunciare il suo nome 2: Fabrizio favale - Sant'Ingenuo + Hood

2/4/2015

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Immagine
Giovedì 2 aprile 2015
inizio spettacoli ore 21.30 

Cassero LGBT center
Via Don Minzoni, 18 - Bologna

L'amore che osa pronunciare il suo nome - incursioni nel teatro queer
 presenta Fabrizio Favale.

Sant'Ingenuo
Due brande da sistemare, un fornello da campeggio, una zuppa di cavoli che cuoce, andare a letto, dormire: sono le semplici sparute azioni che i due protagonisti si trovano a compiere in un luogo imprecisato.  Sono un soldato della prima guerra mondiale e un odierno trekker.  
Il problema dello slittamento del tempo, o chi di loro sia il fantasma, o se quello che provano è desiderio reciproco, passa subito in secondo piano, perché uno dei due appare ora ferito, o provato da un lungo sforzo. Forse per via di quella marcia interminabile...
Questo è senza dubbio un ritorno.  
Un lavoro di Fabrizio Favale  
Con Filippo Pagotto e Roberto Passuti   

Hood
Flowers will cover the year, and the Rohirrim will be under  
Due giovani danzatori lavorano, in maniera fulminea e pulviscolare, sull'individuazione di una stranezza interna, un enigma interno, qualcosa che in loro e da loro è visto come anomalo, diverso, difficilmente collocabile. La materia coreografica che ne risulta è infine riportata in coppia. Ciò che costruiscono è qualcosa di astratto, eppur denso di materia intima, intoccabile, quasi non coreografabile, che resta lì così come è apparso.  
Un lavoro di Fabrizio Favale  
Con Daniele Bianco e Vincenzo Cappuccio  
Musiche Perfume Genius  

Fabrizio Favale
La danza di Fabrizio Favale sembra dispiegarsi su una via essenziale di piena astrazione, quasi siderale, che non riguarda affatto il mondano, e tuttavia allo stesso tempo sembra accennare improvvisamente a paesaggi arcaici, forse a suggestioni del mito, o a grane fiabesche. 
Full Scholarship presso American Dance Festival, Duke University USA 1990, Fabrizio Favale come danzatore riceve nel 1996 il “premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno”. Come coreografo nel 2011 la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. Dal 1991 al 2000 è danzatore per la compagnia Virgilio Sieni. Nel 1999 fonda la compagnia Le Supplici. Dagli anni successivi i suoi lavori sono invitati in importanti contesti della scena internazionale come La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal Tel Aviv, Expo 2010 Shanghai, SIDance Seoul, Kitazawa Town Hall Tokyo, La RED Serpiente Messico, Santarcangelo Festival, Gender Bender, Danae Festival Milano, Festival of Edinburgh, Internationale Tanzmesse NRW Dusseldorf, Aperto Festival Reggio Emilia. I lavori “Un ricamo fatto sul nulla” e “Il gioco del gregge di capre” ricevono premi per la coreografia in Spagna, Germania e Serbia. Fra il 2005 e il 2007 realizza in residenza presso il Teatro Comunale di Casalecchio di Reno a cura di ERT il progetto Mahabharata – episodi scelti in cui collabora con Francesca Caroti, Roberta Mosca e David Kern (Forsythe Company) e con il gruppo Mk. Nel 2012 realizza un cortometraggio per “The Valtari Mistery Film Experiment” dei Sigur Rós. Sempre nel 2012 riceve il Premio Fondo Fare Circuitazione, promosso da Ater Danza e Rete Anticorpi ER per il lavoro “Isolario”. Nel 2013 la Compagnia rientra fra i 4 gruppi italiani selezionati per The Italian Show Case Dance Base Fringe Festival of Edinburgh, Scozia. Nel 2014 il sostegno coproduttivo in una collaborazione fra Regione-Emilia, Ater Danza, Fondazione Nazionale per la Danza di Reggio Emilia e rete Anticorpi per il lavoro “Orbita” e la Coproduzione con Danae Festival Milano e Teatri di Vita Bologna per il lavoro “Alberi”. È ideatore di una serie di progetti indipendenti dedicati alla ricerca tra cui: Piattaforma della Danza Balinese per Santarcangelo Festival (co-ideato con i coreografi Michele di Stefano e Cristina Rizzo), “Leib” 2004, “Piana del Mar” 2007. Nel 2015 inventa due nuovi formati dedicati alla ricerca, alla formazione e alla performance nell'ambito della danza internazionale, denominati rispettivamente: “Circo Massimo” per il Teatro Duse di Bologna e “Beta Capricorni” per AtelierSì di Bologna. Attualmente collabora con musicisti internazionali come Mountains, Teho Teardo, Daniela Cattivelli.   

L'amore che osa pronunciare il suo nome - incursioni nel teatro queer.
Quattro appuntamenti con l'iper-contemporaneo, quattro sguardi che indagano territori non normalizzati, quattro voci che osano pronunciare il proprio nome.   

una produzione di Cassero - LGBT center  
in collaborazione con  perAspera – drammaturgie possibili  
a cura di Ennio Ruffolo   
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