Dal 3 febbraio 2015 nasce perAspera pills: un ciclo di appuntamenti – uno ogni mese – per non perdere il gusto del nuovo performativo.
Pillola 1:
SÜRPLÀS (IAC, Centro Arti Integrate).
O della tensione dell'essere umano precario, che non è un corpo ma lo abita.
Martedì 3 febbraio ore 20,30. Tensostruttura Spazio Verde della Montagnola - via Irnerio 2/3, Bologna.
Surplace (sul posto), è una tecnica utilizzata nelle gare ciclistiche su pista che consiste nel rimanere in perfetto equilibrio, senza andare né avanti né indietro, aspettando il momento giusto per sorprendere l'avversario. È una fase della gara in cui si consumano moltissime energie pur restando fermi. Per Andrea Santantonio (regista e drammaturgo) e Nadia Casamassima (attrice) – che compongono IAC (Matera) – è una metafora per raccontare di chi vive continuamente progettando, ricercando una possibilità del vivere migliore e tuttavia restando immobili, in stato di inquietudine.
Ad un prologo iniziale si susseguono otto allegorie: la Giovinetta, il Guru, il Giudizio, la Burocrate, la Contaminazione, il Guerriero, l’Appesa, la Morte. Figure che raccolgono in sé gli umori, i timori, l'entusiasmo, la testardaggine, i vuoti, le mediazioni, il coraggio, la fatica, la disfatta, l'ostinazione, la sospensione, lo scorrere del tempo, lo smarrimento di un esercito di disperati, che continuano ad opporre alla ferocia la poesia.
"Solo chi vive questa condizione può comprendere appieno lo stato d’animo portato in scena, la vita interiore di tante giovani anime che ogni giorno combattono la loro battaglia contro il mondo e contro sé stessi [...] Chi scrive, ultimamente, ha assistito a diversi lavori teatrali sullo stesso tema ma “Sürplàs” affronta la problematica in maniera davvero originale con una particolare attenzione al linguaggio, mettendo in un luce un aspetto, di cui altri lavori, meno poetici e più realistici, erano carenti, ovvero l’angoscia e la tensione continua in cui si trova a vivere l’essere umano precario che non è un corpo ma lo abita" – dice Maria Vittore Smaldone (Il teatro.it).
Pillola 1:
SÜRPLÀS (IAC, Centro Arti Integrate).
O della tensione dell'essere umano precario, che non è un corpo ma lo abita.
Martedì 3 febbraio ore 20,30. Tensostruttura Spazio Verde della Montagnola - via Irnerio 2/3, Bologna.
Surplace (sul posto), è una tecnica utilizzata nelle gare ciclistiche su pista che consiste nel rimanere in perfetto equilibrio, senza andare né avanti né indietro, aspettando il momento giusto per sorprendere l'avversario. È una fase della gara in cui si consumano moltissime energie pur restando fermi. Per Andrea Santantonio (regista e drammaturgo) e Nadia Casamassima (attrice) – che compongono IAC (Matera) – è una metafora per raccontare di chi vive continuamente progettando, ricercando una possibilità del vivere migliore e tuttavia restando immobili, in stato di inquietudine.
Ad un prologo iniziale si susseguono otto allegorie: la Giovinetta, il Guru, il Giudizio, la Burocrate, la Contaminazione, il Guerriero, l’Appesa, la Morte. Figure che raccolgono in sé gli umori, i timori, l'entusiasmo, la testardaggine, i vuoti, le mediazioni, il coraggio, la fatica, la disfatta, l'ostinazione, la sospensione, lo scorrere del tempo, lo smarrimento di un esercito di disperati, che continuano ad opporre alla ferocia la poesia.
"Solo chi vive questa condizione può comprendere appieno lo stato d’animo portato in scena, la vita interiore di tante giovani anime che ogni giorno combattono la loro battaglia contro il mondo e contro sé stessi [...] Chi scrive, ultimamente, ha assistito a diversi lavori teatrali sullo stesso tema ma “Sürplàs” affronta la problematica in maniera davvero originale con una particolare attenzione al linguaggio, mettendo in un luce un aspetto, di cui altri lavori, meno poetici e più realistici, erano carenti, ovvero l’angoscia e la tensione continua in cui si trova a vivere l’essere umano precario che non è un corpo ma lo abita" – dice Maria Vittore Smaldone (Il teatro.it).