perAspera festival di arti interdisciplinari contemporanee
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perAspera pills: prepariamoci a capire qualcosa delle stramberie di Arte Fiera con "Opere Aperte".

6/12/2015

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Critico e curioso di arti diverse, contraddistinto da una gentile e delicata ironia, Michele Pascarella da qualche tempo propone in varie città d'Italia il format "Opere Aperte": un ciclo di appuntamenti attraverso i quali posare lo sguardo su ciò che può apparire come un distante ed altisonante non-sense, dedicato agli addetti ai lavori. Per accorgerci che il modo in cui guardiamo le cose cambia le cose. Per «guardarsi guardare», come direbbe Maurice Merleau-Ponty.

perAspera è lieto di portare questa proposta anche a Bologna per il terzo appuntamento di perAspera pills, negli spazi della Caffetteria del Sì (via San Vitale 69) che, per tre mercoledì consecutivi – il 13, il 20 e il 27 gennaio – dalle 19 alle 21 sarà riservata agli esploratori delle opere d'arte visiva contemporanea, con la conduzione di Michele Pascarella. Unico requisito di partecipazione: la curiosità.

Cosa si fa in questi incontri? Si curiosa fra luminose esperienze di arte pubblica. Se ne parla, attraverso una quantità di ottimi esempi. Si fanno alcuni piccoli esercizi di sguardo.
Il primo incontro è dedicato alle Avanguardie storiche, il secondo agli anni Sessanta e Settanta e il terzo esplora i giorni nostri.

Come tutti gli eventi targati perAspera, in un costante intento di apertura e coinvolgimento, il contributo richiesto per questa esperienza è a portata dei più: 8 euro per la partecipazione ad un singolo incontro, 20 euro per i tre incontri, con la libertà di venire quando si può e si vuole in uno dei luoghi più accoglienti di Bologna – la Caffetteria del Sì – che in queste occasioni sarà aperta in esclusiva per gli esploratori di Opere Aperte, per una tisana o un aperitivo. Per le prenotazioni, che accoglieranno fino ad un numero massimo di partecipanti, è a disposizione l'indirizzo mail info@perasperafestival.org.
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perAspera Accademia Invernale - Terza Stagione

30/8/2015

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Per il terzo anno consecutivo, perAspera apre i suoi laboratori a chi desidera sperimentarsi nell'apprendimento di nuove tecniche, creative e produttive per fare arte.  

Legato al corpo e all'espressione fisica, il laboratorio di teatro performativo "Indagini sulla caotica. Il caos armonico" condotto dal regista e drammaturgo Ennio Ruffolo. Entra nelle profondità del tool Ableton Live il laboratorio di composizione e produzione elettronica del musicista Vincenzo Scorza. Per la prima volta, inoltre, l'Accademia Invernale di perAspera si arricchisce di un laboratorio dedicato alla produzione video, tenuto dalla videomaker Antonietta Di Corato.

I laboratori inizieranno ad ottobre 2015, per terminare a maggio 2016, con la produzione di un evento che sarà legato al festival di arti performative perAspera. Non solo la conoscenza degli strumenti, quindi, ma il concretizzarsi di una esperienza artistica, produttiva e performativa, connessa alla piattaforma che da 9 anni mette in relazione artisti e pubblico, in maniera orizzontale e aperta.

perAspera / Accademia Invernale:

Composizione elettronica con Ableton Live (docente: Vincenzo Scorza)
ogni lunedì dal 12 ottobre dalle 19.30 alle 22.00

La produzione video per il contemporaneo (docente: Antonietta Di Corato)
ogni martedì dal 13 ottobre dalle 20.00 alle 22.00

Indagini sulla caotica. Il caos armonico. Teatro performativo (docente: Ennio Ruffolo)
ogni mercoledì dal 14 ottobre dalle 20.00 alle 22.00

info@perasperafestival.org
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perAspera 2015 preView: Anteprima / aperitivo. sabato 9 maggio

19/4/2015

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perAspera preView
Anteprima / aperitivo del festival di arti performative contemporanee perAspera
sabato 9 maggio ore 19:30Spazio Verde, Parco della Montagnola (Bologna)

Un aperitivo performativo con teatro e musica elettronica sabato 9 maggio alle 19:30 anticipa l'ottava edizione del festival di arti performative contemporanee perAspera (giugno/luglio 2015).

La Tensostruttura Spazio Verde del Parco della Montagnola ospita uno studio di "Parade: sulla croce", anteprima dello spettacolo di teatro performativo di Macellerie Pasolini,
e "Sound-O-Rama!", live electronics di Vincenzo Scorza, Laura Agnusdei, Beatrice Gabrielli, Leonardo Melchionda e Lorenzo Travaglini: 5 musicisti, 5 registi, colonne sonore mutilate fuse in una nuova fusione organica.

Evento ad ingresso libero


Parade: Sulla croce (studio) – teatro performativo
Macellerie Pasolini

Macellerie Pasolini indaga la croce e ne comunica la forte attrazione suicida. Sulla Croce è un lungo momento visionario. Per la maggior parte lo spettacolo è copiato e, quando non lo è, cita vistosamente. Mai originale, Sulla Croce è lento e brutto, è costruito a quadri e sempre in ogni quadro muore.
Amen.


Sound-O-Rama!
Live electronics di Vincenzo Scorza, Laura Agnusdei, Beatrice Gabrielli, Leonardo Melchionda, Lorenzo Travaglini


Immaginate di essere in una sala cinematografica con sei proiezioni differenti e contemporanee e un regista pazzo che accuratamente taglia la pellicola cestinando deliberatamente l'elemento visivo per salvare solo quello sonoro per poi rimontarlo secondo logiche musicali conducendo le opere mutilate verso una fusione organica senza curarsi realmente del raggiungimento dell'obiettivo ma fermandosi invece nei punti che semplicemente trova interessanti e che generano alchimie... così, senza virgole. 

Ecco, avete ottenuto Sound-O-Rama!, col punto esclamativo finale, di Vincenzo Scorza, Laura Agnusdei, Beatrice Gabrielli, Leonardo Melchionda, Lorenzo Travaglini e Jacopo Lega, conclusione del laboratorio di Computer music e Composizione Elettronica con Ableton Live per perAspera / Accademia Invernale.

Catalizzati dal cinema, dal suo movimentato (e a volte stereotipato) Sound - elemento fortemente enigmatico e plurisemantico se privato dell'immagine che esso accompagna – i musicisti hanno indossato camici, guanti e mascherine, impugnato bisturi, provette e siringhe, cercato combinazioni e formule che avessero una pulsazione di vita propria.

Ogni performer ha se(le)zionato materiali sonori assortiti provenienti dalla filmografia di un regista, uno solo per ogni performer (Cronenberg, Scorsese, Rosi, Tarantino, Lynch), dando vita, nell'insieme, ad un quadro sonoro unico e dinamico, dipinto a colpi di onde sonore da cinque Dottor Frankenstein.

Il suffisso O-Rama, dal greco όραμα, indica un qualcosa che è visto, ma anche - in una accezione più attuale - un qualcosa che è reso disponibile in quantità e varietà fuori dall'ordinario, in sostanza una esagerazione. Ed è proprio in questo senso che lo utilizziamo per la nostra scoppiettante performance musicale: un numero imprecisatamente alto di materiali sonori saranno offerti alla visione delle vostre menti in una sottile trama cinematografica impossibile che esplode o trasuda da sei punti differenti della sala.

Perché il punto esclamativo? Perché il suono non non smette mai di sorprendere.

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L'amore che osa pronunciare il suo nome 2: Fabrizio favale - Sant'Ingenuo + Hood

2/4/2015

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Giovedì 2 aprile 2015
inizio spettacoli ore 21.30 

Cassero LGBT center
Via Don Minzoni, 18 - Bologna

L'amore che osa pronunciare il suo nome - incursioni nel teatro queer
 presenta Fabrizio Favale.

Sant'Ingenuo
Due brande da sistemare, un fornello da campeggio, una zuppa di cavoli che cuoce, andare a letto, dormire: sono le semplici sparute azioni che i due protagonisti si trovano a compiere in un luogo imprecisato.  Sono un soldato della prima guerra mondiale e un odierno trekker.  
Il problema dello slittamento del tempo, o chi di loro sia il fantasma, o se quello che provano è desiderio reciproco, passa subito in secondo piano, perché uno dei due appare ora ferito, o provato da un lungo sforzo. Forse per via di quella marcia interminabile...
Questo è senza dubbio un ritorno.  
Un lavoro di Fabrizio Favale  
Con Filippo Pagotto e Roberto Passuti   

Hood
Flowers will cover the year, and the Rohirrim will be under  
Due giovani danzatori lavorano, in maniera fulminea e pulviscolare, sull'individuazione di una stranezza interna, un enigma interno, qualcosa che in loro e da loro è visto come anomalo, diverso, difficilmente collocabile. La materia coreografica che ne risulta è infine riportata in coppia. Ciò che costruiscono è qualcosa di astratto, eppur denso di materia intima, intoccabile, quasi non coreografabile, che resta lì così come è apparso.  
Un lavoro di Fabrizio Favale  
Con Daniele Bianco e Vincenzo Cappuccio  
Musiche Perfume Genius  

Fabrizio Favale
La danza di Fabrizio Favale sembra dispiegarsi su una via essenziale di piena astrazione, quasi siderale, che non riguarda affatto il mondano, e tuttavia allo stesso tempo sembra accennare improvvisamente a paesaggi arcaici, forse a suggestioni del mito, o a grane fiabesche. 
Full Scholarship presso American Dance Festival, Duke University USA 1990, Fabrizio Favale come danzatore riceve nel 1996 il “premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno”. Come coreografo nel 2011 la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. Dal 1991 al 2000 è danzatore per la compagnia Virgilio Sieni. Nel 1999 fonda la compagnia Le Supplici. Dagli anni successivi i suoi lavori sono invitati in importanti contesti della scena internazionale come La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal Tel Aviv, Expo 2010 Shanghai, SIDance Seoul, Kitazawa Town Hall Tokyo, La RED Serpiente Messico, Santarcangelo Festival, Gender Bender, Danae Festival Milano, Festival of Edinburgh, Internationale Tanzmesse NRW Dusseldorf, Aperto Festival Reggio Emilia. I lavori “Un ricamo fatto sul nulla” e “Il gioco del gregge di capre” ricevono premi per la coreografia in Spagna, Germania e Serbia. Fra il 2005 e il 2007 realizza in residenza presso il Teatro Comunale di Casalecchio di Reno a cura di ERT il progetto Mahabharata – episodi scelti in cui collabora con Francesca Caroti, Roberta Mosca e David Kern (Forsythe Company) e con il gruppo Mk. Nel 2012 realizza un cortometraggio per “The Valtari Mistery Film Experiment” dei Sigur Rós. Sempre nel 2012 riceve il Premio Fondo Fare Circuitazione, promosso da Ater Danza e Rete Anticorpi ER per il lavoro “Isolario”. Nel 2013 la Compagnia rientra fra i 4 gruppi italiani selezionati per The Italian Show Case Dance Base Fringe Festival of Edinburgh, Scozia. Nel 2014 il sostegno coproduttivo in una collaborazione fra Regione-Emilia, Ater Danza, Fondazione Nazionale per la Danza di Reggio Emilia e rete Anticorpi per il lavoro “Orbita” e la Coproduzione con Danae Festival Milano e Teatri di Vita Bologna per il lavoro “Alberi”. È ideatore di una serie di progetti indipendenti dedicati alla ricerca tra cui: Piattaforma della Danza Balinese per Santarcangelo Festival (co-ideato con i coreografi Michele di Stefano e Cristina Rizzo), “Leib” 2004, “Piana del Mar” 2007. Nel 2015 inventa due nuovi formati dedicati alla ricerca, alla formazione e alla performance nell'ambito della danza internazionale, denominati rispettivamente: “Circo Massimo” per il Teatro Duse di Bologna e “Beta Capricorni” per AtelierSì di Bologna. Attualmente collabora con musicisti internazionali come Mountains, Teho Teardo, Daniela Cattivelli.   

L'amore che osa pronunciare il suo nome - incursioni nel teatro queer.
Quattro appuntamenti con l'iper-contemporaneo, quattro sguardi che indagano territori non normalizzati, quattro voci che osano pronunciare il proprio nome.   

una produzione di Cassero - LGBT center  
in collaborazione con  perAspera – drammaturgie possibili  
a cura di Ennio Ruffolo   
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L'amore che osa pronunciare il suo nome 1: Slavina - Devenir Perra

2/3/2015

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Giovedì 5 marzo 2015
inizio spettacoli ore 21.30 

Cassero LGBT center 
Via Don Minzoni, 18  - Bologna

L'amore che osa pronunciare il suo nome - incursioni nel teatro queer presenta Slavina

Letteratura degenerata, etica promiscua, nuovi immaginari erotici e visioni che sfidano il comune senso del pudore: Devenir Perra è un assolo che combina elementi di stand up comedy, spoken word e burlesque femminista. Tra narrazione e metanarrazione si compone un ritratto della femminilità radicale come soggettività politica insorgente. Perché se Donna non si nasce, Cagna si può diventare. 
Perché la liberazione dei corpi passa attraverso la legittimazione della molteplicità dei desideri, delle forme di relazione e delle loro rappresentazioni. 
Perché pensiamo, con il beneplacito di Emma Goldman e la benedizione di Deleuze, che non ci possa essere nessuna rivoluzione senza investimento libidinale.  

"Non sono mai passata per buona. Questa è stata una battaglia persa in anticipo che non mi è mai interessato combattere. Già da piccola mi piaceva troppo rispondere e dire la mia – più di quanto fosse consigliabile per una brava bambina. Mio padre me lo ripeteva mille volte: da quando mi vide appena nata seppe che gli avrei dato problemi. Eccome se gliene ho dati. Sebbene non trovai altro rimedio che sopportarla, non accettai mai la sua violenza contro di noi. Nacqui in guerra con l’ordine patriarcale che minacciava la mia vita e quella di tutte le donne: non potevo che essere femminista." (Itziar Ziga – Devenir Perra, 2009)   

Slavina è una porno-attivista. Impegnata fin dalla fine del secolo scorso nell’ambito delle lotte sociali, dell’autoproduzione e della tecnologia DIY, ha scoperto nel 2005 a Barcellona la scena della postpornografia, iniziando a concepire un’idea più sexy della Rivoluzione. Le politiche del corpo in forma di nuova pornografia, gender hacking, amore queer e sessualità radicale sono diventate il suo campo d’azione e il tema principale delle sue performance, dei suoi esperimenti narrativi multimediali (nel 2012 ha pubblicato il libro Racconti per ragazze sole o male accompagnate), dei laboratori che la portano in giro per tutta Europa. Partecipa al progetto Le ragazze del porno e alla piattaforma benefica Come4 oltre a tradurre e promuovere in Italia il lavoro delle sue amiche poetesse, performer e scrittrici ispanofone.  

Devenir Perra è uno dei quattro spettacoli de  L'amore che osa pronunciare il suo nome - incursioni nel teatro queer.  
Quattro appuntamenti con l'iper-contemporaneo, quattro sguardi che indagano territori non normalizzati, quattro voci che osano pronunciare il proprio nome.   

Una produzione di Cassero - LGBT center
in collaborazione con perAspera – drammaturgie possibili 
a cura di Ennio Ruffolo  
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perAspera Pills / Pillola 2: Rita Felicetti

23/2/2015

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Pillola 2: Rita Felicetti, 
"Studio #1. La mosca nella carne. Dichiarazione degli obblighi verso il genere umano di Simone Weil"

martedì 3 marzo alle 20.30 negli spazi intimi e domestici di Maison Ventidue (Bologna, Via Indipendenza 22).
Ingresso libero su prenotazione (posti limitati).

Di uno spazio intimo come quello di Maison Ventidue ha necessità il lavoro che sarà protagonista del secondo appuntamento di perAspera pills, martedì 3 marzo alle 20.30: scritto ed interpretato da Rita Felicetti, lo studio La mosca nella carne per la prima volta prende contatto con il pubblico con cui – nel momento stesso della sua produzione – desidera confrontarsi.L'attrice e autrice Rita Felicettisperimenta qui una riflessione che coinvolge il teatro, a partire dall'esperienza di verità di Simone Weil e dà vita ad un monodialogotra una performer di 36 anni viva nel 2014 e una filosofa attivista morta a 34 anni nel 1943.   

Entrambe parlano di realtà estranee al mondo, di desideri, di bisogni, di esseri umani e di essere umani.
 Una lo fa con urgenza e passione, l'altra con ironia e sarcasmo.
 La passione di Simone Weil nasceva dalla consapevolezza che l'unica vera prova del fare filosofia era quella di calarsi nella realtà e affrontarla. Questa realtà non è cambiata: ancora oggi bisogna dare un contributo concreto alla lotta culturale, con la ricerca “del rispetto che sempre e comunque è dovuto ad ogni essere umano”.

In Studio#1. La mosca nella carne, l'arte emerge come bisogno primario. Come mangiare, bere e dormire, perché "se ogni bisogno è suggerito da un'attenzione comune ad un mondo che c'è fuori di noi, allora è un bisogno perfetto“.

Anche il secondo appuntamento con perAspera pills è ad ingresso libero.
L'intimità dello spazio presuppone una prenotazione obbligatoria (massimo 25 posti disponibili), scrivendo all'indirizzo info@perasperafestival.org

Studio#1. La Mosca nella Carne (20 minuti).
Di e con Rita Felicetti 
Scritto da Rita Felicetti con l’aiuto prezioso di Conrad McLoud 
Supervisione Mila Vanzini
Aiuto Tecnico luci/musiche Carlotta Pircher
credits : Cantieri Simone Weil di Piacenza, perAspera e Maison 22 di Bologna , I.A.C. di Matera.
Un grazie particolare a Daniele De Vitis per le idee a tavolino.
A Claudia Iormetti per tutti i libri di Simone Weil 
A Giovanna Riccardi per il sostegno intellettuale e per il “Padre Nostro” di S.Weil

Rita Felicetti
Lavora in teatro dal 1995 al 2003 con il Teatro dei Sassi. Studia con Marco Baliani, Alfonso Sant’Agata, Pippo Del Bono, Cesare Ronconi, Rita Maffei, Enzo Moscato e molti altri in una residenza di tre anni presso il Teatro dei Sassi. A Bologna studia Clown teatrale con versi maestri internazionali: Jean Meningue, Andres Casacas, Michele Monetta (mimo), Jango Edwards , Alessio Targini,Sandra Cavallini .Insegna Dal 2005 ad oggi Teatro comico e clown. Nel 2009 inizia a lavorare con Emma Dante (per l’opera lirica La Carmen) e dal 2011/2012 collabora come attrice con i Menoventi per diverse produzioni (Perdere la Faccia, Tabarin Cittadin, La Vita Agra del Dott F).

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perAspera pills / Pillola 1: SÜRPLÀS

25/1/2015

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Dal 3 febbraio 2015 nasce perAspera pills: un ciclo di appuntamenti – uno ogni mese – per non perdere il gusto del nuovo performativo.  

Pillola 1: 
SÜRPLÀS (IAC, Centro Arti Integrate).  
O della tensione dell'essere umano precario, che non è un corpo ma lo abita. 
Martedì 3 febbraio ore 20,30. Tensostruttura Spazio Verde della Montagnola - via Irnerio 2/3, Bologna.   

Surplace (sul posto), è una tecnica utilizzata nelle gare ciclistiche su pista che consiste nel rimanere in perfetto equilibrio, senza andare né avanti né indietro, aspettando il momento giusto per sorprendere l'avversario. È una fase della gara in cui si consumano moltissime energie pur restando fermi.  Per Andrea Santantonio (regista e drammaturgo) e Nadia Casamassima (attrice) – che compongono IAC (Matera) – è una metafora per raccontare di chi vive continuamente progettando, ricercando una possibilità del vivere migliore e tuttavia restando immobili, in stato di inquietudine.  

Ad un prologo iniziale si susseguono otto allegorie: la Giovinetta, il Guru, il Giudizio, la Burocrate, la Contaminazione, il Guerriero, l’Appesa, la Morte. Figure che raccolgono in sé gli umori, i timori, l'entusiasmo, la testardaggine, i vuoti, le mediazioni, il coraggio, la fatica, la disfatta, l'ostinazione, la sospensione, lo scorrere del tempo, lo smarrimento di un esercito di disperati, che continuano ad opporre alla ferocia la poesia.  

"Solo chi vive questa condizione può comprendere appieno lo stato d’animo portato in scena, la vita interiore di tante giovani anime che ogni giorno combattono la loro battaglia contro il mondo e contro sé stessi [...] Chi scrive, ultimamente, ha assistito a diversi lavori teatrali sullo stesso tema ma “Sürplàs” affronta la problematica in maniera davvero originale con una particolare attenzione al linguaggio, mettendo in un luce un aspetto, di cui altri lavori, meno poetici e più realistici, erano carenti, ovvero l’angoscia e la tensione continua in cui si trova a vivere l’essere umano precario che non è un corpo ma lo abita" – dice Maria Vittore Smaldone (Il teatro.it).

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Open call 2015 per le arti performative

10/1/2015

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Aperta fino al 15 febbraio 2015 la open call per la piattaforma di arti performative perAspera.   

Il bando di selezione è rivolto ad artisti e compagnie che lavorano, utilizzando linguaggi contemporanei, nei seguenti ambiti:  
  • teatro 
  • performing arts 
  • danza 
  • musica 
  • installazioni 
  • videoinstallazioni 
  • Bologna contemporanea – sezione dedicata alla giovani energie di Bologna e provincia (under 40). La sezione è trasversale e include tutti gli ambiti espressivi sopra specificati.  

Tutte le informazioni sono disponibili qui.
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perAspera / Accademia Invernale

20/9/2014

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Da ottobre 2014 a maggio 2015 sono attivi i laboratori di perAspera / Accademia Invernale. 

Computer music e composizione elettronica con Vincenzo Scorza e teatro contemporaneo con Ennio Ruffolo sono i due linguaggi che gli allevi possono sperimentare, fino al confluire in perAspera preView (Montagnola, maggio 2015). 

I laboratori di tengono presso la Tensostruttura Spazio Verde del Parco della Montagnola (Bologna). Tutte le informazioni sono disponibili qui.
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